martedì 18 novembre 2014

Recensione: "I cacciatori di libri" di Raphael Jerusalmy






Titolo: I cacciatori di libri
Autore: Raphael Jerusalmy
Prezzo: 16,50€
Pagine: 266
Data di pubblicazione: Ottobre 2014
Edito: edizioni e/o
Collana: Dal Mondo
Scheda del libro: 
voto in stelline: 3 stelline







Trama:

Ambientato alla fine del Medioevo, all’epoca dell’invenzione della stampa, il romanzo racconta di una misteriosa cospirazione nata per contrastare l’oscurantismo della Chiesa e difendere la cultura e la libertà di pensiero dalla censura dell’Inquisizione. La singolare alleanza coinvolge nientemeno che il trono di Francia, i Medici di Firenze e un gruppo di monaci e di rabbini che operano a Gerusalemme in totale clandestinità, per conservare, ricopiare e diffondere le preziose opere del passato. Il personaggio principale del libro è il poeta François Villon, autore di celebri ballate e in un certo senso fondatore della lingua francese moderna. Figura straordinaria e contraddittoria, letterato e insieme malfattore, all’età di trentun anni venne imprigionato per i suoi crimini e condannato all’impiccagione. Sappiamo che alla fine Luigi XI gli concesse la grazia, ma a quel punto di lui si perdono completamente le tracce. Jerusalmy si diverte a immaginare questa seconda parte della sua vita e gli affida il ruolo d’intermediario tra il sovrano e i membri della confraternita. Villon è uno spirito libero e non si lascia manipolare né si piega agli interessi dei potenti. Affiancato dal burbero Colin e dalla bella e silenziosa Aisha, François persegue uno scopo tutto personale (a salvaguardia di ciò che lui definisce la Parola) e conclude la missione in Terra santa in maniera imprevedibile.


cosa penso del libro:

Il romanzo "I cacciatori di libri" di Raphael Jerusalmy è ambientato a metà del Quindicesimo Secolo. Il protagonista è Francois Villon, un poeta francese famoso per le sue ballate a tema satirico, nonché ladro e malfattore. I documenti riportano l'incarcerazione di Villon e la sua condanna a morte per impiccagione. Tuttavia pochi giorni prima dell'esecuzione, l'uomo fu graziato da Luigi XI in persona, e di lui si persero le tracce. L'autore immagina per Villon una missione affidatagli dal massimo rappresentante della chiese francese, che lo portò a calpestare ed esplorare la mitica Terra Santa e a tenere nelle sue mani il destino dell'intera Cristianità.
I protagonisti assoluti del romanzo sono i libri e il potere della carta stampata. Il potere di aprire le menti, di insinuare i dubbi, di dare risposte a domande che non si aveva il coraggio di porre ad alta voce. Il loro potere è confermato dal terrore che tutti i potenti della Terra hanno per questi volumi, antichi e preziosi, e per le idee sovversive e pericolose che custodiscono. Le grandi battaglie non si combattono più a fil di spada ma a colpi di elegie, proclami, ballate e motti.
Preti e rabbini, nobili e borghesi, sperano di ottenere potere e ricchezza sfruttando i libri e i segreti che contengono, salvo non rendersi conto che si tratta di armi difficili da controllare, una volta messi in circolo possono prendere strade impreviste, finire dimenticati su uno scaffale buio ma anche accendere la miccia per una rivolta ben più grande di quanto di immaginasse.
Lo stesso vale per il buon Francois Villon, un uomo devoto ma profondamente ribelle, che tutti cercano di blandire con promesse e lusinghe affinché scriva e componga ancora per la loro causa: far cadere Roma.
Il libro è un susseguirsi di misteri e rivelazioni sconcertanti, fino alla fine non si capisce chi l'abbia avuta vinta, chi sia riuscito a ingannare chi.
L'aspetto migliore del romanzo è il linguaggio utilizzato, estremamente evocativo. Le descrizioni minuziose e poetiche dei libri antichi e dei paesaggi della Palestina fanno sognare ad occhi aperti e richiamano alla mente fantasie di tesori nascosti e verità perse per sempre.
Un libro non per tutti dato che il linguaggio complesso e la narrazione frammentaria e spesso volutamente enigmatica, ne rendono ostica la lettura. Di certo gli amanti dei romanzi di spionaggio con ambientazione storica apprezzeranno.


E voi? Siete amanti di questo genere? Siete attratti dal libro?
Se lo avete letto, vi è piaciuto?
Attendo i vostri commenti, ciao
Fede

6 commenti:

  1. Interessante la tua recensione, la ce me lo ha inviato, ma l'ho lasciato un attimo in attesa perchè avevo altri libri da leggere, però il tuo parere mi ha incuriosito ancora di più e credo che lo inizierò presto.

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    1. Verrò a leggere il tuo parere, sono molto curiosa di confrontarlo con il mio! Anche perché i miei sentimenti verso questo libro sono confusi e contrastanti, forse mi chiarirò un po' le idee!

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  2. Non avevo mai sentito parlare di questo titolo, ma mi ispira tantissimo! :D D'altronde, credo che per noi lettori sia facile essere incuriositi da libri che trattano di libri e stampa, giusto? :)

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    1. Io sono attirata solo dai libri che parlano di libri ma nel passato! Quelli ambientati in librerie ai giorni nostri non mi dicono nulla di che...
      In compenso se il protagonista è un lettore forte non posso evitare di adorarlo e simpatizzare per lui dalla prima pagina. Noi lettori ci vogliamo bene a pelle :D

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    2. Vero anche questo! Forse perché hanno meno "magia"? Dovrei rifletterci su.
      E certo che ci vogliamo bene a pelle, bisogna sostenersi a vicenda ;)

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