mercoledì 19 febbraio 2014

w...w...w...wednesdays! n.36


Ecco a voi una nuova puntata di w...w...w...wednesdays!!
Questa rubrica ha visto la luce sul blog americano "Should be reading"
Semplicemente è necessario rispondere a tre domande, ovvero:

What are you currently reading? 
What did you recently finish reading? 
What do you think you'll read next?



Cosa stai leggendo?


Sto leggendo il mio secondo Malvaldi! Per ora è molto molto carino, pieno di personaggi le cui storie storie si intrecciano in maniera imprevista e tanto ironico! Bello ^^


Cosa hai finito di leggere?


Settimana fiacca, ho finito un solo libro! Temo che, causa lavoro, le mie letture subiranno una brusca frenata... Comunque questa lettura in particolare è tata bella, appassionante e interessantissima, sono estremamente contenta della mia scelta! Trovate la mia recensione QUI.


Cosa leggerai dopo?


La risposta è la stessa della scorsa settimana! Finalmente sono riuscita a recuperare i due libri e saranno sicuramente le mie prossime letture! Non vedo l'ora ^^


Che ve ne pare delle mie letture? 
E voi? Cosa state leggendo?
Ciao!!!
Fede

martedì 18 febbraio 2014

Recensione: "La contessa nera" di Rebecca Johns

Buonasera lettori, come va la vita? Io ho iniziato un nuovo lavoro molto molto impegnativo, il tempo per far altro scarseggia notevolmente! Oggi vi propongo questa recensione di un romanzo che ho acquistato dopo aver letto alcune recensioni entusiaste ma ho presto messo da parte per altre letture. L'ho ripreso in mano grazie ad una sfida di lettura e sono davvero contenta di avergli finalmente dato un'opportunità! Lasciatevi tentare, non ve ne pentirete!






Titolo: La contessa nera
Autore: Rebecca Johns
Prezzo: 18,60€
Pagine: 323
Data di pubblicazione: 2011
Edito: Feltrinelli
Scheda del libro: 
Voto in stelline: 4 stelline






Trama:

Ungheria, 1611. L'alba illumina l'imponente castello di Csejthe. Nella torre più alta, una donna elegante, austera e vestita completamente di nero è sveglia da ore. Sta fissando, attraverso una piccola feritoia nel muro, un pezzo di cielo che volge all'azzurro mentre le stelle lentamente scompaiono. Sa che quello squarcio di cielo è l'unica cosa che riuscirà a guardare per il resto della sua vita. L'ultima pietra che, per decreto del palatino, la condanna a essere murata viva in quella stanza è appena stata posata. Ma la contessa Erzsébet Bathory non ha nessuna intenzione di accettare supinamente il destino che le viene imposto. Non l'ha mai fatto nella sua vita. Erzsébet è solo una bambina innamorata dei libri quando, nella dimora in Transilvania dove vive insieme alla sua famiglia, assiste ad atti di violenza indicibili. Atti che la segnano nel profondo e che non potrà mai dimenticare. Neanche quando, a soli undici anni, è costretta a sposare l'algido, freddo e violento Ferenc Nadasdy; Un uomo sempre lontano, più interessato alla guerra e alle scorribande che a lei. Erzsébet è sola, la responsabilità dei figli e dell'ordine nel castello di Sarvar è tutta sulle sue spalle. Spetta a lei gestire alleanze politiche e lotte di potere. Questo le procura non pochi nemici e coincide con l'emergere dell'anima più nera della donna. Strane voci iniziano a spargersi sul suo conto. Sparizioni di serve torturate e uccise, nobildonne svanite nel nulla. Si tratta di una cospirazione? O siamo di fronte a una donna malvagia e perversa? O il male è l'unico modo per Erzsébet di sopravvivere e lottare in un mondo dominato dagli uomini? La contessa nera si ispira alla figura della prima serial killer della storia, Erzsébet Bàthory, la contessa sanguinaria. Padrona spietata, torturatrice di centinaia di giovani donne, assassina crudele.


cosa penso del libro:

Il romanzo "La contessa nera" racconta, in forma di diario e in maniera romanzata, la storia di Erzsébet Bathory, la più famosa pluriomicida ungherese, anche conosciuta come "Contessa Dracula". La contessa è imprigionata, murata viva, in una torre del suo castello e, per mezzo di queste sue memorie, vuole fornire all'unico figlio maschio la sua versione dei fatti di cui è accusata, raccontando la sua storia e dimostrando come tutto quello che ha fatto era un suo pieno diritto di padrona. La storia inizia dall'infanzia di Erzsébet, alle prese con una madre bellissima e capace di calamitare su di sé la benevolenza e le attenzioni di tutti, uomini e donne, che cercherà sempre di emulare senza riuscirci. La sua vita prosegue con un fidanzamento troppo precoce che la costringe a crescere in fretta. Lentamente assistiamo alla degenerazione del suo personaggio: la contessa inizia a punire corporalmente le sue serve per ogni piccola mancanza, ma le torture si fanno sempre più gravi e molte iniziano a morirne. Queste morti non la preoccupano perché  Erzsébet è convinta di essere nel giusto, di infliggere punizioni meritate a donne che si approfittano della sua bontà e la ripagano schernendola e lavorando pigramente.Le vite delle ragazze non hanno nessun valore, sono solo delle ingrate in meno da sfamare e di cui preoccuparsi. Trattandosi di una sorta di diario è ovvio che la contessa tendi a sminuire la gravità della sua posizioni e a trovare giustificazioni, la finzione è talmente ben condotta che ci si ritrova a parteggiare per questa povera anima, tradita dall'amore e ignorata dagli amici, sempre sola e sempre messa da parte: le vittime perdono di sostanza, non hanno voce né valore e, anche conoscendo bene la realtà dei fatti, ci si dimentica che furono oltre 600 e che morirono per mano di una pazza omicida tra atroci sofferenze. 
L'ambientazione è molto particolare e originale, l'Ungheria del Diciassettesimo Secolo non è sovente oggetto di studio, in particolare l'autrice descrive con dovizia di particolari le tradizioni matrimoniali dell'aristocrazia ungherese, arricchendole di particolari interessanti.
Ho amato molto questo romanzo per l'originalità del soggetto e la delicatezza del punto di vista: sarebbe stato facile per l'autrice attrarre lettori offrendo scene macabre e truculente, invece Rebecca Johns è stata capace di dipingere un ritratto fedele e credibile della contessa Dracula senza calcare la mano con lo splatter e appassionando come pochi altri sanno fare.



Quale romanzo mi hanno ricordato "La contessa nera"?
- L'ereditiera americana di DaisyGoodwin perché entrambe le protagoniste si sposano con uomini che non le amano in un primo momento ma il cui amore viene conquistato in seguito, anche se con esiti molto diversi...

Quale romanzo mi hanno fatto venir voglia di leggere "La contessa nera"?
La contessa Dracula di Thorne Tony perché sono curiosa di leggere un saggio dedicato alla vita di questa donna così crudele e attorno alla quale realtà e superstizione si incontrano e perdono di contorno. Sono anche sadicamente curiosa di conoscere nel dettaglio i crimini di cui fu accusata. Non so se però avrò il coraggio, e lo stomaco, di intraprendere questa lettura.


Avete già letto questo libro o lo avete in wish list? Cosa ne pensate?
Come sempre attendo i vostri pareri!
Ciao ^^
Fede

mercoledì 12 febbraio 2014

w...w...w...wednesdays! n.35



Ecco a voi una nuova puntata di w...w...w...wednesdays!!
Questa rubrica ha visto la luce sul blog americano "Should be reading"
Semplicemente è necessario rispondere a tre domande, ovvero:

What are you currently reading? 
What did you recently finish reading? 
What do you think you'll read next?



Cosa stai leggendo?




Sto leggendo "La contessa nera" di Rebecca Johns. Questo libro non era in cima alla mia lista dei libri da leggere ma è adatto ad una sfida di lettura a cui partecipo e avendolo acquistato moooolto tempo fa, dopo aver letto una recensione positiva ed esser rimasta incantata dalla cover, credo sia arrivato, finalmente, il suo momento. La storia si ispira ad un personaggio realmente esistito ma da quello che ho letto credo che in questa versione romanzata sia stata epurata dai risvolti più macabri... Vi saprò dire presto...


Cosa hai finito di leggere?


Ho letto finalmente questo romanzo di cui tutti parlano (bene)!!! Che dire, mi è piaciuto! La magia trova il suo spazio nel mondo reale, lo rende più interessante ma anche più pericoloso... Spero di riuscire a trovare le parole per recensirlo presto!



Ho leto anche il primo volume della serie manga di Pretty Guardian Sailor Moon!!! Non sono ancora abituata a considerare i manga tra le mie letture ma ho impiegato un giorno intero tanto ero assorta nella contemplazione dei bellissimi disegni, quindi merita di apparire in questo post ^^ Bello bello bello.



Ho terminato anche "La straordinaria invenzione di Hugo Cabret"! Si tratta di una storia in cui le immagini dicono molto più delle parole, interessante, dolce... Spero di recensire anche questo in tempi decenti! (Sono un disastro)


Cosa leggerai dopo?


Non mi scrollo di dosso la voglia di rileggere "Cinder" che alla prima lettura ho amato moltissimo (ne ho parlato QUI) per poi proseguire con il seguito, "Scarlet". Se fosse stato per le cover, una più orrida dell'altra, non avei mai dato una possibilità a questa serie. Per fortuna esiste il passaparola! I tanti riferimenti a Sailor Moon e gli elementi futuristici mi hanno conquistata la prima volta e sono sicura che lo faranno di nuovo, non vedo l'ora!


Che ve ne pare delle mie letture? Attendo i vostri pareri!
E voi invece? Quali sono i vostri W W W?
Ciao!!!

lunedì 10 febbraio 2014

Nuovi arrivi sul mio scaffale n.44 Manga!



Buongiorno! Quest'oggi una puntata particolare di "Nuovi arrivi sul mio scaffale" perché sono giunti nella mia casa.... I miei primi manga!!! I primi e ultimi che ho letto risalgono alla terza media, circa tre settimane fa sono stata preda di un raptus che mi ha spinta a comprare la mia prima serie manga, dopo aver lungamente ponderato ho scelto di acquistare la serie completa di "Pretti Guardian Sailor Moon" composta da 12 volumi + 4 volumetti di racconti.
Ho già letto il primo e l'esperienza è stata strana! I disegni sono FENOMENALI, il tipo di lettura "al contrario" che mi spaventava un po' è risultata invece facilissima da assimilare e dopo pochissimo mi veniva naturale. Ho qualche perplessità sulle vignette, nel senso che a volte le frasi rimangono sospese o le battute sono estremamente sciocche, ma nel complesso il primo volume mi è piaciuto tanto tanto e ho impiegato moltissimo tempo a leggerlo perché rimanevo incantata di fronte ai disegni...
Non so se recensirò la serie, quando la finirò, perché non credo di avere le basi per farlo, ma spero di riuscire a mostrarvi qualche tavola perché sono splendide!!!
E voi?
Leggete manga? Questo lo avete letto? Fatemi sapere! ;)






giovedì 6 febbraio 2014

Recensione: "La pioggia prima che cada" di Jonathan Coe

Il mio primo Coe!!! Finalmente inizio a colmare questa mia enorme lacuna, anno fa ho deciso che avrei iniziato da "La pioggia prima che cada" e sono contenta di aver mantenuto la parola presa con me stessa. Mi dicono che gli altri suoi libri sono addirittura migliori quindi sono ben contenta di possederne ben 3... Non ne rimarrò presto senza... Ecco a voi il mio pensiero su "La pioggia prima che cada"! E voi? Lo avete letto?






Titolo: La pioggia prima che cada
Autore: Jonathan Coe
Prezzo: 7,50€
Pagine: 222
Data di pubblicazione: 2009
Edito: Feltrinelli
Scheda del libro: 
Voto in stelline: 4 stelline






Trama:

La Zia Rosamond non è più. È morta nella sua casa nello Shropshire, dove viveva sola, dopo l'abbandono di Rebecca e la morte di Ruth, la pittrice che è stata la sua ultima compagna. A trovare il cadavere è stato il suo medico. Aveva settantatré anni ed era malata di cuore, ma non aveva mai voluto farsi fare un bypass. Quando è morta, stava ascoltando un disco e aveva un microfono in mano. Sul tavolo c'era un album di fotografie. Evidentemente, la povera Rosamond stava guardando delle foto e registrando delle cassette. Non solo. Stava anche bevendo del buon whisky, ma... Accidenti, e quel flacone vuoto di Diazepam? Non sarà stato per caso un suicidio? La sorpresa viene dal testamento. Zia Rosamond ha diviso il suo patrimonio in tre parti: un terzo a Gill, la sua nipote preferita; un terzo a David, il fratello di Gill; e un terzo a Imogen. Gill e David fanno un po' fatica a capire chi sia questa Imogen, perché prima sembra loro di non conoscerla, poi ricordano di averla vista solo una volta nel 1983, alla festa per il cinquantesimo compleanno di Rosamond. Imogen era quella deliziosa bimba bionda venuta con gli altri a festeggiare la padrona di casa. Sembrava che avesse qualcosa di strano. Sì, era cieca. Occorre dunque ritrovare Imogen per informarla della fortuna che le è toccata. Ma per quanti sforzi si facciano, Imogen non si trova. E allora non resta - come indicato dalla stessa Rosamond in un biglietto - che ascoltare le cassette incise dalla donna...


cosa penso del libro:

"La pioggia prima che cada" racconta la storia di una vita, la vita di Rosamond che, arrivata alla fine dei suoi giorni, affida le sue memorie a quattro cassette. La destinataria di queste incisioni è Imogen, una ragazza non vedente che Ros ha perso di vista molti anni prima ma a cui si sente molto legata.
La storia passa attraverso le 20 immagini che Rosamond ritiene più rappresentative e partendo da queste ricorda episodi che sono stati momenti di svolta per lei o addirittura interi periodi della sua vita.
Ad ascoltare i nastri sono le nipoti della defunta, e noi con loro. Questi personaggi sono del tutto secondari, il loro contributo alla narrazione è quasi nullo, tuttavia sono specchi fedeli delle emozioni del lettore che ad un certo punto, non si sa bene come, si ritrova seduto sul divano con loro, ad ascoltare quella voce che esce dallo stereo e che trasporta in un'altra epoca, in un'altra esistenza.
Gli episodi raccontati da Rosamond sono abbastanza ordinari ma comunque attuali e interessanti.
Rosamond parla ampiamente di se stessa e nonostante questo rimane un mistero per il lettore: di lei si scopre che è una donna fedele e piena d'amore, che si sente in dovere di alleviare le sofferenze delle persone che ama anche umiliando se stessa. Si offre e non pretende nulla in cambio. Ma a parte questo si sa poco di lei, sembra che tutta la sua vita sia ruotata intorno a quella delle donne che ha amato sebbene non le abbia viste per moltissimi anni.
Stranamente si ha la sensazione di conoscere meglio la cugina di Rosamond, Beatrix, una donna enigmatica, che vive intensamente la vita e approfitta dell'amore di Ros per manipolarla e ottenere favori da lei senza ricompensarla neppure con un briciolo di rispetto.
E' cattiva, ma in realtà sembra allontanare le persone per paura che siano loro ad allontanare lei, a causa del poco affetto ricevuto durante l'infanzia. Tuttavia leggere di alcuni suoi atteggiamenti è doloroso anche per un osservatore esterno, tanto è il coinvolgimento che l'autore riesce a creare.
Se devo pensare ad un difetto direi che forse la storia è troppo "ordinata": trattandosi di una registrazione riportata su carta ci si aspetterebbe di leggere un flusso di coscienza più disorganizzato mentre gli argomenti si succedono in maniera troppo logica e lineare, senza salti temporali o divagazioni eccessive. Di certo la storia è più facile da seguire, ma in questo modo perde un po' di realismo.
Il finale è toccante, indimenticabile.


Quale romanzo mi hanno ricordato "La pioggia prima che cada"?
- 13 di Jay Asher perché la tecnica narrativa utilizzata dai due autori è esattamente la stessa: la protagonista, ormai deceduta, lascia le sue memorie incise su nastro così che i posteri possano conoscerne la storia. Le due protagoniste hanno anche qualcos'altro in comune...
- Gli occhi gialli dei coccodrilli di Catherine Pancol per via del rapporto tra le due sorelle che è molto simile a quello delle due cugine di "La pioggia prima che cada". Una è una sanguisuga, l'altra subisce senza reagire.

Quale romanzo mi hanno fatto venir voglia di leggere "La pioggia prima che cada"?
- La casa del sonno di Jonathan Coe, ne ho appena finito uno e già non vedo l'ora di leggere il mio prossimo Coe! Credo che sarà "La casa del sonno" perché tra quelli in mio possesso è quello con la trama più intrigante... A me piace dormire, chissà cosa saprà dirmi Coe sull'argomento...


Voi avete già letto quest'autore? Che ne pensate?
Ciao!
Fede

mercoledì 5 febbraio 2014

w...w...w...wednesdays! n.34


Ecco a voi una nuova puntata di w...w...w...wednesdays!!
Questa rubrica ha visto la luce sul blog americano "Should be reading"
Semplicemente è necessario rispondere a tre domande, ovvero:

What are you currently reading? 
What did you recently finish reading? 
What do you think you'll read next?


Questa settimana ho terminato ben tre libri! Brava me. Poi ho iniziato un libro molto particolare che mi attira da secoli e dopo leggerò qualcosa adatto alla sfida di Sery, la "Monthly Keywords Reading Challenge".


Cosa stai leggendo?


Ho deciso di non opporre più alcuna resistenza alla mia voglia pazza di leggere questo libro! E' ricchissimo di illustrazioni per cui in teoria non dovrei impiegare molto tempo, nonostante la mole, MA voglio dedicarmici totalmente assorbendo tutto il possibile da questo splendore, voglio girare la pagina solo dopo essermi assicurata di aver colto ogni dettaglio... Voglio godermelo! ^^


Cosa hai finito di leggere?


Un libro su cui è difficile esprimere un parere. E' bello, non posso dire il contrario, ma a mio parere soffre troppo dei limiti classici di un'opera di narrativa: la storia narrata è immaginata e, nonostante i tanti e drammatici dettagli derivanti da testimonianze di chi ha vissuto quegli orrori in prima persona, è difficile credere alla storia dei protagonisti, decisamente "eccessiva". Rimane un bel romanzo, QUI la recensione.



Il mio primo Coe!!! Mi è piaciuto, la tecnica narrativa scelta dall'autore l'avevo già incontrata in altri romanzi (mi ricordo "13" di Jay Asher) ma questa volta, forse, il risultato finale è migliore. Il finale mi ha commossa molto (e così ho avuto la conferma che non è vero che non sono romantica, ma l'autore deve essere molto bravo per farmi credere in un amore) ma mi ha lasciata anche un po' insoddisfatta... Spero di recensirlo presto ^^



Trovato sullo scaffale mentre cercavo libri adatti alla "Montlhy Keywords Reading Challenge" di Serena. Mi ero completamente dimenticata della sua esistenza! L'ho letto molto velocemente, è un libro per bambini molto dolce MA ha un difetto grave di cui vi parlerò in recensione ^^


Cosa leggerai dopo?


Io VENERO la città di New York... Ho acquistato questo libro più di un anno fa, in previsione del viaggio nella Grande Mela, ho provato a leggerlo e... Mi ha annoiata a morte, per cui l'ho abbandonato. Non mi ricordo minimamente di cosa parlassero le prime pagine! Ora voglio ritentare, anche per via della sfida, e spero che aver visto quei luoghi mi aiuti ad immergermi meglio nel libro, a capirlo e apprezzarlo... Incrocio le dita.


E voi? Cosa avete letto? Cosa pensate delle mie letture?
Avete finito qualche libro interessante che mi consigliate?
Cosa leggerete?
Attento i vostri w...w...w...!!!
Fede

martedì 4 febbraio 2014

La Monthly Keywords Reading Challenge di Serena continua! Si accettano suggerimenti.

Ciao lettori, se ricordate un mese fa vi ho parlato di una carinissima sfida di lettura a cui avevo aderito, l'unica di quest'anno, creata da Serena del blog Attraverso i libri e quel che Serena vi trovò. Si tratta della "Monthly Keywords Reading Challenge" e tutte le regole le trovate QUI.


In pratica ogni mese Serena fornisce un elenco di 10 parole e la sfida consiste nel leggere fino a 6 libri contenenti nel titolo una o più di queste parole (declinate in tutte le forme possibili o anche in altre lingue) oppure con l'immagine corrispondente alla parola rappresentata in copertina.

La sfida si è rivelata divertentissima, non è affatto impegnativa ed è un modo simpatico decidere a quali letture dare la priorità in base alle parole in gara! La mia libreria e il mio e-reader sono molto affollati e scegliere il libro da iniziare non è mai facile, grazie allo stimolo della sfida la scelta è motivata dal gioco e nel mese di Gennaio ho letto libri splendidi che chissà quanto avrebbero ancora aspettato di essere letti non fosse stato per la sfida di Serena!

Per spiegarvi meglio vi mostro le parole in gioco a Gennaio e i libri che ho scelto per giocarci.


Ho letto:


"L'atlante di fuoco" di John Stephens, devo avervi già fatto una testa così con questo libro ^^ ma l'ho adorato e vorrei veramente che tutti gli amanti del genere fantasy nella sua connotazione più magica, avventurosa e fantastica, dessero una possibilità a questa serie che ho recensito QUI. Ho scelto il libro per la parola FUOCO nel titolo, perché la parola atlante è riferita ad un LIBRO, perché in copertina ci sono un LIBRO, tanti OCCHI e del FUOCO stilizzato intorno al titolo.





"Gli occhi gialli dei coccodrilli" di Katherine Pancol, libro che avevo acquistato perchè mi incuriosivano le tantissime recensioni lette in giro per il web. Il titolo è particolarissimo e sentivo davvero la necessità di scoprire quale storia si nascondeva tra queste pagine. La recensione è QUI. L'ho usato per la sfida pr via della parola OCCHI nel titolo e per via degli OCCHI gialli sulla cover (piccoli ma ci sono).






"La fabbricante di fuochi d'artificio" di Philip Pullman. Avevo comprato questo libro solo per via dell'autore che ho adorato in "Queste oscure materie" e "Il rubino di fumo" e di cui voglio leggere TUTTO. Non mi ero accorta che il libro fosse impreziosito da moltissime illustrazioni splendide. Ne parlo QUI. Se non sbaglio con questo libro ho giocato con la parola FUOCHI presente nel titolo, con i FUOCHI sospesi nell'aria in copertina e con i tanti  vispi OCCHI.





"Un albero cresce a Brooklyn" di Betty Smith. Questo libro era nella mia biblioteca da così tanto tempo che me ne vergognavo, soprattutto pensando a quanto lo desiderassi al momento dell'acquisto! La sfida mi ha dato l'impulso giusto per leggerlo e ne sono felicissima. Mi sono persa nella Brooklyn di inizio '900 e devo ancora ritrovarmi temo... Ne parlo QUI. Di questo libro ho sfruttato la parola ALBERO presente nel titolo e l'ALBERO illustrato in copertina. Forse avrei anche potuto sfruttare l'occhio della bambina, che si intravede, ma mi pareva un po' forzato... non so.



Infine ho giocato con "Sette minuti dopo la mezzanotte" di Patrick Ness per via di quell'enorme ALBERO in copertina. Questo libro non l'ho ancora recensito perché non so cosa pensarne. Mi è piaciuto molto ma non so come parlarne. Ho adorato i racconti del mostro, credo sia una lettura indispensabile e credo diventerà un classico per l'infanzia. E dei classici è sempre difficile parlare.






Dunque? Ho fatto delle belle scelte eh? Io sono molto soddisfatta. Ma ecco il momento in cui chiedo il vostro aiuto! Sì perché a Gennaio avevo molta scelta mentre a Febbraio mi trovo in difficoltà, non so proprio cosa leggere per questa sfida! Queste sono le parole valide per Febbraio


Le parole sono interessanti ma ho un vuoto, non so proprio a quali libri collegarli! Io non amo la città di New York, la venero, ragion per cui possiedo parecchi libri che ne parlano ma li ho già letti quasi tutti, i non letti lo sono perché non mi convincono troppo. Gli angeli mi lasciano alquanto indifferente, il tempo è un argomento interessante....

Ecco, mi serve il vostro aiuto, ho bisogno di suggerimenti! Ricordatevi che hai fini della sfida sarebbe utile se il singolo libro contenesse nel titolo più di una parola o una parola nel titolo e l'altra rappresentata sulla cover!

Mi affido a voi!
Ciao!
Fede

lunedì 3 febbraio 2014

Recensione: "Volevo solo averti accanto" di Ronald H. Balson

Oggi vi parlerò di un bel romanzo che però non mi ha entusiasmata quanto avrei voluto, forse perché alcune mie speranze sono state disattese. Sono combattuta nell'esprimere il mio giudizio per cui vi dirò cosa avrei voluto trovare ed invece non ho trovato, così che almeno voi saprete cosa aspettarvi e affronterete la lettura in maniera più consapevole. Forse così l'apprezzerete di più.







Titolo: Volevo solo averti accanto
Autore: Ronald H. Balson
Prezzo: 14,90€
Pagine: 424
Data di pubblicazione: 2014
Edito: Garzanti
Scheda del libro: 
Voto in stelline: 3 stelline 1/2





Trama:

È la sera della prima al grande teatro dell'Opera di Chicago. Morbide stole e sete frusciatiti si scostano per far largo al vecchio Elliot Rosenweig, il più ricco e importante mecenate della città. All'improvviso fra la folla appare un uomo anziano in uno smoking rattoppato. Tra le mani stringe convulsamente una pistola che punta alla testa di Rosenweig. La voce trema per la rabbia, ma lo sguardo è risoluto quando lo accusa di essere in realtà Otto Piatek, il macellaio di Zamosc, feroce criminale nazista. Ma nessuno sparo riecheggia tra i cristalli e gli specchi del sontuoso atrio. E Ben Solomon, un ebreo scampato ai campi di sterminio, viene atterrato dalla sicurezza e trascinato in prigione. Nessuno crede alle sue accuse, nessuno vuole ascoltarlo. Tranne Catherine Lockhart, una giovane avvocatessa alle prese con una scelta difficile della sua vita. Catherine conosce l'olocausto esclusivamente dai libri di scuola, eppure solo lei riesce a leggere la forza della verità negli occhi velati di Ben, solo lei è disposta ad ascoltare la sua storia. Una storia che la porta nella fredda e ventosa Polonia degli anni Trenta, a un bambino tedesco tremante e con le scarpe di cartone che viene accolto e curato come un figlio nella ricca casa della famiglia ebrea dei Solomon. Ma anche agli occhi ambrati di una ragazza coraggiosa e a una storia di amore, amicizia e gelosia che affonda le radici del suo segreto in un passato tragico.


cosa penso del libro:

Non è facile parlare di questo romanzo, il cui tema centrale è l'Olocausto e le atrocità perpetrate dai Nazisti contro gli ebrei nel cuore dell'Europa, in particolare in Polonia. Il protagonista è un anziano che, 60 anni dopo quei fatti dolorosi che hanno segnato la Storia, crede di riconoscere in un delle personalità più in vista della città di Chicago, uno stimato filantropo, colui che una volta fu suo fratello (come da titolo originale "Once we were brothers") e che in seguito si trasformò in uno dei suoi aguzzini Nazisti.
Nessuno gli crede e la sua unica possibilità di ottenere giustizia, anche se a distanza di decenni, è raccontare la sua storia ad una avvocatessa e riuscire a coinvolgerla e convincerla a smascherare il criminale che si nasconde dietro la facciata pubblica del mecenate e ricco imprenditore.
Il racconto è lungo, dettagliato, i fatti narrati sono storicamente attendibili e, benché la storia raccontata non sia veramente accaduta, si basa sulle testimonianze raccolte dall'autore in anni di ricerche e quindi comunque verosimile. E' inevitabile appassionarsi alle vicende narrate e tifare per la sopravvivenza dei protagonisti e soffrire con loro.
Non discuto la gravità di questi avvenimenti e credo che l'autore li abbia narrati in maniera chiara, tuttavia al romanzo manca qualcosa che lo renda un caposaldo della narrativa dedicata all'Olocausto.
Essenzialmente i personaggi aderiscono all'immagine stereotipata che il lettore ha di ebrei e tedeschi durante la seconda guerra mondiale, senza brillare per originalità o introspezione psicologica. Gli ebrei sono fedeli, ligi al dovere, leali gli uni con gli altri e pronti a sacrificarsi per il prossimo. I tedeschi sono brutali, crudeli, avidi e inaffidabili. Ma perché? Stranamente avrei voluto leggere di ebrei che approfittano della situazione per trarre un qualche vantaggio personale, che pensano solo a se stessi e a sopravvivere lasciando indietro parenti e amici. Avrei voluto leggere di tedeschi trascinati in quest'orrore per paura e debolezza. Questo perché, anche se il protagonista del libro non sembra pensarla come me, da una parte e dall'altra c'erano semplici esseri umani, non angeli e demoni.
Vista la profonda conoscenza tra il protagonista ebreo e il suo carnefice tedesco, mi sarei aspettata che le motivazioni di quest'ultimo fossero esplorate in profondità, che alla fine si arrivasse ad un confronto diretto con tanto di spiegazioni e magari scuse. Invece continua il mito del tedesco che rimane Nazista fino alla morte, come se queste persone siano incapaci di provare pentimento, siano disumane. Non credo che certi fatti possano essere perdonati, questo sia chiaro, ma credo che tutti abbiano una coscienza con la quale dovranno scendere a patti prima o poi, e il romanzo che mi aspettavo avrebbe dovuto cercare di compiere quel passo in avanti nella ricerca di una spiegazione, una qualsiasi, all'orrore, cosa che non c'è stata.
L'autore è al suo primo romanzo e forse non possiede ancora le capacità per sondare così a fondo l'animo umano, che è ancora un mistero per lui come per quasi tutti noi.
Nel complesso il romanzo è bello, è emozionante e la storia trascina e coinvolge, ha le sue pecche ma se ancora non avete letto nulla del genere e cercate una storia romanzata dell'Olocausto ricca di informazioni attendibili, questo fa sicuramente al caso vostro.


Quale romanzo mi hanno ricordato "Volevo solo averti accanto"?
- Tatiana & Alexander di Puallina Simons perché questo romanzo contiene una storia d'amore molto simile, della serie "ovunque andrai ti troverò", ed è ambientato nello stesso periodo storico e più o meno egli stessi luoghi, con tanto di rappresaglie verso i tedeschi.


Quale romanzo mi hanno fatto venir voglia di leggere "Volevo solo averti accanto"?
- Avevano spento anche la luna di Ruta Sepetys perché negli stessi anni in cui gli ebrei venivano deportati nei campi di sterminio Nazisti, migliaia di lituani, lettoni e estoni venivano deportati nei Gulag da Stalin. Perché la Storia sembra aver santificato i primi e dimenticato i secondi ma io me ne ricordo e voglio leggere le storie di tutti e non dimenticarle.
- Il grande sole di Hiroscima di Karl Bruckner perché cose tremende accaddero in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale ma i tedeschi non furono gli unici mostri. Gli americani si vendicarono di un attacco militare subito uccidendo migliaia di civili nelle loro case e la conta dei morti continuò anche negli anni successivi a causa dei danni da radiazioni. Ecco, neppure loro vanno dimenticati.


Dunque?
Cosa pensate del romanzo? Vi attira?
Aspetto le vostre opinioni ed eventuali domande!
Ciao
Fede