Titolo: Non buttiamoci giù
Titolo originale: A long way down
Autore: Nick Hornby
Prezzo: 15,50€ (12,00€ in economica)
Pagine: 293
Data di pubblicazione: Maggio 2005
Editore: Guanda editore
Scheda aNobii del
libro: ❤
Voto in stelline: 5 stelline
Trama:
Su un altissimo grattacielo londinese, la notte di San Silvestro, mentre imperversano botti e festeggiamenti, un presentatore televisivo in crisi matrimoniale e professionale decide di suicidarsi buttandosi giù dall'ultimo piano. Ma al momento decisivo si accorge di non essere da solo su quel grattacielo: c'è vicino a lui una donna disperata, senza lavoro e senza marito, alle prese con un figlio autistico. Anche lei sta per buttarsi giù. Ma spuntano anche una ragazzina di 15 anni, sedotta e poi lasciata da un ragazzo, e un musicista americano fallito, ora cameriere in una pizzeria, pure lui abbandonato dalla ragazza. Anche loro vogliono suicidarsi. Forse sono un po' troppi...
cosa penso del libro:
In questo romanzo c'è tutto l'opposto di quello che cerco normalmente in un libro. Di solito mi piace riuscire ad immedesimarmi nei personaggi, mentre nessuno dei 4 protagonisti e narratori di "Non buttiamoci giù" ha qualcosa in comune con me. C'è Jess, una ragazza drogata, confusa, sboccata e "una nazista della cultura" come la definisce uno dei suoi compagni. C'è Martin, un ex volto noto che è stato in carcere per essere andato a letto con una minorenne, si crede migliore di tutti solo perchè lavorava in TV e si dedica più che volentieri all'auto-commiserazione. C'è JJ, un rocker fallito che si crede una star incompresa, giudica gli altri senza valutare le sue mancanze e guarda tutti dall'alto in basso. Infine c'è Maureen, una donna di mezza età incastrata dal destino in una vita squallida, ma che non fa niente per cambiare le cose.
Come seconda cosa normalmente mi piace che i libri che leggo siano ben scritti, che non ci siano errori e il linguaggio sia vario e appropriato. In "Non buttiamoci giù", invece, non solo il linguaggio utilizzato dai protagonisti è tutt'altro che formale e appropriato, ma Hornby valica i confini del "linguaggio colloquiale" concedendo ai suoi personaggi di "parlare come mangiano"! Il romanzo si trasforma in un trionfo di parolacce, volgarità, abbreviazioni, intercalare, giri di parole senza senso per spiegare un concetto semplicissimo per cui però non ci sovviene la parola adatta ecc ecc....
Contro ogni previsione però, il romanzo mi è piaciuto tantissimo. La storia viene raccontata dai 4 protagonisti che si alternano nella narrazione mostrandoci il loro punto di vista, che spesso è agli antipodi rispetto a quelli degli altri. Ogni personaggio si distingue dagli altri per il suo carattere, il suo modo di vedere il mondo e anche, e soprattutto, per il suo modo di esprimersi, sempre adeguato al suo livello culturale e alle sue esperienze di vita.
Dato che il libro parla di suicidio non mancano le riflessioni sul tema che, anche se spesso espresse in maniera sgrammaticata e volgare, ho trovato molto vere e profonde. Penso che sia il miglior libro a tema suicidio in circolazione, anche se non parla di un suicidio portato a termine, ma di cosa porta a pensare di poterlo fare, che sia una delle opzioni da prendere in considerazione. Le conclusioni che traggono i protagonisti sono davvero molto, molto importanti e piene di significato, se l'argomento vi incuriosisce non potete perdervelo.
In conclusione penso che i personaggi creati da Hornby siano strepitosi, sono così umani, così "mortali" e in loro prevalgono gli aspetti negativi rispetto ai positivi. Ci si sente meno soli sentendoli raccontare il loro periodo nero, anche se non c'è tristezza nelle loro parole, ma piuttosto tanta rabbia verso il mondo ed un'infinita voglia di vivere una vita che merita di essere vissuta.
Come seconda cosa normalmente mi piace che i libri che leggo siano ben scritti, che non ci siano errori e il linguaggio sia vario e appropriato. In "Non buttiamoci giù", invece, non solo il linguaggio utilizzato dai protagonisti è tutt'altro che formale e appropriato, ma Hornby valica i confini del "linguaggio colloquiale" concedendo ai suoi personaggi di "parlare come mangiano"! Il romanzo si trasforma in un trionfo di parolacce, volgarità, abbreviazioni, intercalare, giri di parole senza senso per spiegare un concetto semplicissimo per cui però non ci sovviene la parola adatta ecc ecc....
Contro ogni previsione però, il romanzo mi è piaciuto tantissimo. La storia viene raccontata dai 4 protagonisti che si alternano nella narrazione mostrandoci il loro punto di vista, che spesso è agli antipodi rispetto a quelli degli altri. Ogni personaggio si distingue dagli altri per il suo carattere, il suo modo di vedere il mondo e anche, e soprattutto, per il suo modo di esprimersi, sempre adeguato al suo livello culturale e alle sue esperienze di vita.
Dato che il libro parla di suicidio non mancano le riflessioni sul tema che, anche se spesso espresse in maniera sgrammaticata e volgare, ho trovato molto vere e profonde. Penso che sia il miglior libro a tema suicidio in circolazione, anche se non parla di un suicidio portato a termine, ma di cosa porta a pensare di poterlo fare, che sia una delle opzioni da prendere in considerazione. Le conclusioni che traggono i protagonisti sono davvero molto, molto importanti e piene di significato, se l'argomento vi incuriosisce non potete perdervelo.
In conclusione penso che i personaggi creati da Hornby siano strepitosi, sono così umani, così "mortali" e in loro prevalgono gli aspetti negativi rispetto ai positivi. Ci si sente meno soli sentendoli raccontare il loro periodo nero, anche se non c'è tristezza nelle loro parole, ma piuttosto tanta rabbia verso il mondo ed un'infinita voglia di vivere una vita che merita di essere vissuta.
Giudizio finale espresso con una bocca affamata:
Possiedo una collezione di bocche abbastanza vasta, non so neanche spiegarmi in perchè, semplicemente mi piacevano e le ho salvate in una cartella. Comunque dato che, com'è ovvio, non ho mai avuto occasione di utilizzarle, ma le trovo tutt'ora molto belle ed espressive, ho pensato che potessero tornar utili per sintetizzare il mio pensiero sul singolo libro. Ci provo!
La bocca adatta per "Non buttiamoci giù" è questa:
Benchè i 4 protagonisti si incontrino in un frangente piuttosto spiacevole, in quanto tutti stanno meditando il suicidio e si dicono pronti a commetterlo, proseguendo con la lettura diventa chiaro che loro sono 4 delle persone più attaccate alla vita che esistano! Come spesso accade, il loro gesto voleva essere solo un grido d'aiuto, perchè loro amano vivere, e se la vita fosse una catena, loro ci si aggrapperebbero con i denti.
Benchè i 4 protagonisti si incontrino in un frangente piuttosto spiacevole, in quanto tutti stanno meditando il suicidio e si dicono pronti a commetterlo, proseguendo con la lettura diventa chiaro che loro sono 4 delle persone più attaccate alla vita che esistano! Come spesso accade, il loro gesto voleva essere solo un grido d'aiuto, perchè loro amano vivere, e se la vita fosse una catena, loro ci si aggrapperebbero con i denti.
E con questo è tutto!
Ovviamente sono curiosissima di leggere le opinioni di tutti!
Avete letto questo libro? Cosa ne pensate? Lo avete in wish list?
Come sapete ho abolito le captcha, quelle fastidiose parole chiave che bisogna inserire quando si lascia un commento, quindi farmi sapere la vostra opinione non vi richiederà che pochi secondi!
Buon fine settimana e buone letture!
Fede
Buon fine settimana e buone letture!
Fede
Adoro questo libro *_* devo proprio rileggerlo..
RispondiEliminaHo letto questo libro un po' di tempo fa e mi era piaciuto, anche se non tanto quanto a te.
RispondiEliminaIl personaggio che più mi era piaciuto era Maureen - forse perché ho sempre pensato che, alla fin fine, fosse lei la più coraggiosa.
Concordo con te nel dire che non c'è tristezza nelle loro parole: è una sorta di ribellione personale, non ti pare? Semplicemente, non sapevano bene come cominciarla :)
Maureen mi divertiva per quanto era ingenua, però non mi piace il suo aspettare che le cose capitino, crogiolandosi nella sua sfortuna.
EliminaLa mia preferita è Jess, non so se te lo ricordi il paragrafo, ma ho riso come una pazza leggendo la sua recensione della Woolf!
Comunque sì, mi è piaciuto molto questo libro, e concordo con te nell'interpretazione del gesto ^_^
Quello è vero, è un suo difetto...
EliminaPurtroppo non mi ricordo il paragrafo di cui parli, ma può anche essere per il fatto che io, invece, non ho amato molto Jess... Su questi personaggi non andiamo proprio d'accordo xD
Se hai il libro sotto mano, nonchè l'edizione che ho letto io, quel brano è a pagina 172 ^_^
EliminaMa come fai a non amare Jess! Era stupenda! Anche quel gesto con la mano con cui chiedeva scusa a Maureen per le parolacce... Che risate ;-D
Sono andata a vedere - abbiamo la stessa edizione - e in effetti è un brano parecchio simpatico :D
EliminaAhah... eh, non so, l'ho trovata simile a tante mie coetanee che avrei voluto prendere a schiaffi... forse per questo non mi è piaciuta xD
Di Hornby ho letto solo Shakespeare scriveva per soldi e il suo stile mi è piaciuto fin da subito...mi sa che me lo leggo questo...:-)
RispondiEliminaCredo che sia un autore che o si ama o si odia, quindi se apprezzi lo stile e ti incuriosisce l'argomento devi leggerlo assolutamente!
EliminaHo letto questo libro di Hornby appena uscì, quando ero nella fase "leggerò tutto quello che hornby pubblicherà", fase che ad un certo punto è un po' scemata. Forse romanzi come Alta fedeltà e Un ragazzo non è riuscito a ripeterli (e anche per About a boy, ad un certo punto diventa prolisso), e ha iniziato a non appassionarmi più.
RispondiEliminaPerò gli sono sempre affezionata e spero di leggere un giorno un suo nuovo romanzo che possa convincermi come agli inizi
Quindi non ti era piaciuto? A me è piaciuto molto anche se penso che certe parti (il viaggio a Tenerife per esempio) siano inutilmente noiose.
Elimina"Alta fedeltà" mi ispira molto, deve essere bello e lo leggerò sicuramente, "Un ragazzo" non troppo, il film non mi era piaciuto per nulla, ma anche per colpa di Hugh Grant, un attore che non sopporto.
Ma se "Alta fedeltà" mi confermerà la mia passione per Horby ci farò un pensiero ^_^
Grazie dei consigli
Devo dire che la tua recensione mi ha fatto vedere questo libro sotto una nuova luce. Ho comprato questo libro appena uscito, sia perché incuriosita dalla trama, sia perché adoro Nick Hornby e ho letto tutti i suoi precedenti romanzi (sono fatalmente attratta soprattutto da "31 canzoni", da molti considerato il suo peggior libro!!). Devo dire che mi ha annoiata, disgustata e l'ho trovato persino esagerato in certi passaggi. Forse dovrei rileggerlo adesso e provare ad analizzarlo sotto il tuo punto di vista.
RispondiEliminaForse dipende proprio dal momento in cui lo si legge. Ad esempio se lo avessi letto in un momento di pace con il mondo forse non avrei colto certe sfumature, certe cose le ho trovate particolarmente vere e particolarmente mie...
EliminaDi certo leggerò altro di questo autore per scoprire se si conferma uno dei miei preferiti o se questo libro è stato un caso, a volte capita!
Grazie per aver letto e commentato, mi fa un immenso piacere sapere l'opinione di tutti quelli che passano di qua.
Buon pomeriggio!
Fede