martedì 14 maggio 2013

Recensione: "Il grande Gatsby" di F. Scott Fitzgerlad






Titolo: Il grande Gatsby
Autore: F. Scott Fitzgerald
Prezzo: 0,99€
Pagine: 125
Data di pubblicazione: 2013
Editore: Newton&Compton
Collana: Live
Scheda aNobii del libro: 
Voto in stelline: 3 stelline






Trama:

L’essenzialità, la finezza descrittiva, i personaggi indimenticabili hanno fatto di questo romanzo un “classico moderno”. Il misterioso, affascinante e inquieto Gatsby, con le sue feste stravaganti, il lusso e la mondanità di cui si circonda, non mira in verità che a ritrovare l’amore di Daisy. Ma è possibile ricatturare il passato? Nello scenario dei frenetici anni Venti, di cui Fitzgerald e la moglie Zelda furono protagonisti, il desiderio di Gatsby diventa emblema di un sogno di assolutezza, che la realtà frantuma e disperde.


cosa penso del libro:

Mi sono avvicinata a questo grande classico moderno con una sorte di timore reverenziale, temevo di non capirlo, di non essere all'altezza, di non avere gli strumenti per apprezzarlo.
Ebbene a fine lettura non so se avessi visto giusto o meno.
Il fatto è che il libro non mi è piaciuto. Non parlo tanto della traduzione, che posso confermare essere pessima in questa edizione Newton&Compton che vale quel che costa, ma proprio della storia.
Non mi è piaciuto il punto di vista da cui viene narrata la storia, quello di un osservatore esterno che non vive nessuno dei sentimenti in gioco, si limita a osservarli e riportarli in questa sua cronaca tardiva della più esaltante estate della sua giovinezza che, a mio parere, di esaltante ha ben poco.
Le mitiche feste a casa di Gasby sono a malapena accennate, per me è stato impossibile coglierne lo splendore o la pazzia. E le persone che partecipano a queste feste mi sono parse soltanto dei ricconi annoiati dalla vita, egoisti e troppo concentrati sul divertimento ad ogni costo per intrattenere rapporti sinceri o anche solo una conversazione intelligente.
Sono tranquilla nel dire che quello di Fitzgerald sia il ritratto fedele dell'epoca immediatamente successiva alla Grande Guerra ma queste persone, questi protagonisti, mi sono parsi così vuoti e in preda ad una deriva dei sentimenti tale da non riuscire a provare alcuna comprensione o pena per loro.
L'unica parte che mi ha minimamente coinvolta è il momento in cui Gatsby sbatte il naso contro la dura realtà dei fatti: il sogno che ha inseguito per anni non si realizzerà mai. Avrei voluto che questi sentimenti fossero maggiormente approfonditi, invece possono solo essere intuiti e tutto finisce in una ventina di pagine.
In conclusione mi sento di dire soltanto che se intendete leggerlo vi consiglio di procurarvi un'edizione nella traduzione originaria di Fernanda Pivano, di sicuro la lettura ne guadagnerà in senso e scorrevolezza.


Niente bocca, questo classico mi ha trasmesso troppo poco per sceglierne una. Magari dopo che avrò visto il film con Leonardo DiCaprio (che bel ragazzo...) potrò sbilanciarmi.

Buona letture!
Fede

6 commenti:

  1. Io credo che passo!!
    preferisco dedicarmi ad libri che mi danno qualche emozione!!

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  2. Io l'ho letto un sacco di tempo fa questo libro, per cui non lo ricordo molto, ma ricordo che neanche a me era piaciuto! E infatti mi spiace dire che nemmeo il film mi attira per niente!

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  3. vedo che concordate con la mia impressione anche a me non è piaciuto molto.Elisabetta

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    1. Eh sì, siamo in parecchi a non averlo apprezzato...
      Per fortuna non siam sole ^^
      Ciao

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  4. Lo so per finire. Purtroppo, concordo in gran parte...
    Si lascia leggere, ma è gelido.

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