venerdì 8 novembre 2013

Recensione: "Milioni di milioni" di Marco Malvaldi






Titolo: Milioni di milioni
Autore: Marco Malvaldi
Prezzo: 13,00€
Pagine: 208
Data di pubblicazione: 2012
Editore: Sellerio
Scheda aNobii del libro: 
Voto in stelline: 4 stelline e 1/2






Trama:

Montesodi Marittimo è un paesino toscano di una certa altitudine, nonostante il nome, per di più molto scosceso. Una persona su due porta un doppio patronimico, il secondo dei quali è sempre Palla. Eredità di un marchese Filopanti Palla, gran gaudente, pentitosi in punto di morte di lasciare tanti bambini senza un nome legittimo. Inoltre su Montesodi aleggia un mistero: è considerato «il paese più forte d’Europa». Per scoprirne la causa, vengono mandati dall’Università un genetista, Piergiorgio Pazzi, e una esperta di archivi, Margherita Castelli. Trascorsi i primi giorni, nel panorama umano che gli si offre, i due non trovano nulla di cui meravigliarsi, tranne la forza. È un mondo abitudinario, dominato da due gruppi familiari: il sindaco, l’onesto e schietto Armando Benvenuti, con la moglie Viola, e la maestra Annamaria Zerbi Palla, anziana vedova, con un figlio poco amato. La sorpresa arriva con una tremenda tempesta di neve che isola il paese per giorni. Piergiorgio, che alloggia nella casa della Zerbi, una mattina trova l’energica signora abbandonata in poltrona senza vita. Sembra, a prima vista, un attacco di cuore, ma Piergiorgio capisce che non si tratta di morte naturale e poiché il paese è isolato l’assassino non può essere andato via. Le cose sembrano volgere al peggio per lo scienziato quando il maresciallo gli rivela che in paese tutti hanno un alibi, tranne lui. Per scagionarsi, l’unica via che resta è scoprire il vero assassino, tra ambizioni frustrate e figliolanze incerte e mescolate. La neve aiuterà.


cosa penso del libro:

Questo è il primo romanzo di Marco Malvaldi che leggo e mi è piaciuto tantissimo. 
Si tratta di un giallo che mixa perfettamente comicità e colpi di scena, umorismo e suspense. Il protagonista e narratore è il genetista Piergiorgio Pazzi che è stato mandato insieme alla filologa Margherita Castelli a studiare gli abitanti di un paesino perso tra i monti della Toscana, famosi per la loro forza superiore alla media. 
Fin da subito Piergiorgio si imbatterà in personaggi stravaganti e curiosi che descriverà a modo suo, dilettandoci con osservazioni e paragoni tutt'altro che lusinghieri e decisamente spassosi.
Ho apprezzato oltremisura lo stile dell'autore: costruisce periodi esilaranti e intelligenti, si ride di gusto e si gode della genialità di alcune battute. Marco Malvaldi è dotato di una sagacia e di un acume spietati e ne fa largo uso nel suo romanzo.
Per non parlare del mistero dell'assassinio, che non è affatto male: per parte della narrazione ho creduto che l'epilogo sarebbe stato affrettato e non soddisfacente e invece l'opera di disseminazione degli indizi e ricostruzione finale degli eventi è davvero ben pensata e non lascia nulla di inspiegato.


Inutile aggiungere altro, salvo ripetere il mio sincero apprezzamento e assicurarvi che sentirete presto parlare di nuovo dell'autore su questo blog dato che, sebbene non sia trascorsa neppure una settimana dalla lettura del romanzo, già penso di leggere subito un'altro suo romanzo!
Voi lo avete letto? Che ne pensate?
Se siete digiuni di Marco Malvaldi e non disdegnate l'umorismo intelligente non potete perdervelo.
Ciao!
Fede

4 commenti:

  1. Ho letto e sentito parlare bene dei libri di Malvaldi.
    Al Festivaletteratura di Mantova ce l'avevo davanti mentre eravamo entrambi in pausa, ma non ho osato chiedergli nulla.

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  2. A me invece Malvaldi proprio non piace: lo trovo supponente e sopravvalutato, le sue storie prevedibili, il lessico limitato e capace solo di giocare sulla simpatia generata fuori regione da un vernacolo che fa ridere come Pieraccioni. E' uno dei nipotini di Camilleri, in qualche modo, cioè dell'apertura di Sellerio al giallo regionale (Carofiglio, Piazzese, etc). Preferivo di gran lunga quando (ri)pubblicava Morley, o Lindsay oppure Trollope, devo dire.

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    1. Non voglio far cambiare opinione a nessuno con questo mio pensiero ma non condivido le sue affermazioni.
      Non leggo abitualmente gialli e ho scelto di leggere Malvaldi proprio per il suo sense of humor che mi ha conquistata fin dalle prime pagine. Strappare una risata sincera, durante la lettura, non è facile, e quest'autore ha tutta la mia stima per esserci riuscito con me.
      Il lessico non mi è parso affatto limitato, o per lo meno perfettamente adeguato al pubblico cui è destinato e al genere in cui si colloca. A me è piaciuto tanto e lo confermo ^^
      Ciao

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  3. Ultimamente sento parlare spessissimo di Malvaldi, e ogni volta mi ripeto che dovrei proprio provare a leggerlo. Prima o poi lo farò, giuro xD

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