lunedì 11 febbraio 2013

Recensione: "La piramide del caffè" di Nicola Lecca

Ho finito da poche ora questo splendido libro e non ho resistito alla tentazione di parlarvene subito! Pronti a scoprire e rivalutare "La piramide del caffè" di Nicola Lecca???





Titolo: La piramide del caffè
Autore: Nicola Lecca
Prezzo: 17,00€
Pagine: 233
Data di pubblicazione: Gennaio 2013
Editore: Mondadori
Scheda aNobii del libro: 
Voto in stelline: 5







Trama:

A diciotto anni, Imi ha finalmente realizzato il suo sogno di vivere a Londra. A bordo di un vecchio treno malandato ha lasciato l'orfanotrofio ungherese dove ha sempre vissuto e, nella metropoli inglese, si è impiegato in una caffetteria della catena Proper Coffee. Il suo sguardo è puro, ingenuo e pieno di entusiasmo: come gli altri orfani del villaggio di Landor, anche lui non permette mai al passato di rattristarlo, né si preoccupa troppo di ciò che il futuro potrebbe riservargli. Le tante e minuziose regole che disciplinano la vita all'interno della caffetteria - riassunte nel Manuale del caffè cui i dirigenti della Proper Coffee alludono con la deferenza riservata ai testi sacri - gli sembrano scritte da mani capaci di individuare in anticipo la soluzione a qualsiasi problema pur di garantire il completo benessere di impiegati e clienti. La piramide gerarchica che ordina la Proper Coffee sembra a Imi assai più chiara e rassicurante del complesso reticolo di strade londinesi. Dovrà passare molto tempo prima che Imi - grazie al cinismo di un collega e ai consigli della sua padrona di casa - cominci a capire la durezza di Londra e la strategia delle regole riassunte nel Manuale del caffè. Tanto candore finirà per metterlo in pericolo: e sarà allora Morgan, il libraio iraniano, a prendersi a cuore il destino di Imi, coinvolgendo nel progetto Margaret, una grande scrittrice anziana e ormai stanca di tutto, ma ancora capace di appassionarsi alle piccole storie nascoste tra le pieghe della vita.


cosa penso del libro:

"La piramide del caffè" è un libro molto particolare. Non procede in maniera lineare, non c'è una vera e propria trama e i singoli fatti raccontati non hanno lo scopo di condurre il lettore verso un epilogo, ma piuttosto quello di trasmettere un messaggio.
Nel corso del romanzo si alternano capitoli ambientati a Londra, dove il protagonista Imi si è trasferito, e altri ambientati in Ungheria, in un paesino al confine con l'Austria in cui è ubicato l'orfanotrofio in cui il protagonista è cresciuto e dove vivono ancora i bambini e le Neni che sono anche l'unica famiglia che lui abbia mai conosciuto.
Imi è un personaggio molto ingenuo e buono, ragion per cui fatica a vedere il male in ciò che gli sta attorno e guarda con molta fiducia ai suoi superiori e ai suoi amici, nella convinzione che tutti agiscano sempre per il meglio. Lentamente arriva però a capire che l'egoismo regna sovrano, che è circondato da persona ottuse e povere di spirito che pensano solo al loro tornaconto e che mai nel corso della giornata utilizzano una sola volta con la loro testa. Queste stesse persone provano piacere nel far valere la propria autorità e questi atteggiamenti meschini e crudeli sono anche l'unica occasione che hanno per non sentirsi inutili e miseri, per cui ci si aggrappano con tutta la loro cattiveria.
Tuttavia sono tantissime anche le persone che lo vogliono sinceramente aiutare affinchè non venga inghiottito dalla città che lui ha sempre sognato, ma che è ben diversa dal paesino povero e abbandonato in cui è cresciuto, dove tutti hanno poco ma nonostante questo sono felici e si fanno forza l'uno con l'altro.
Imi accoglie ogni informazione, ogni novità, con stupore e curiosità, perchè il mondo è un posto fantastico e non si smetta mai di imparare.
Sono tenerissimi gli episodi ambientati nell'orfanotrofio, vengono mostrati tanti destini diversi e per la maggior parte tragici, ma sembra che proprio tra quelle mura i bambini imparino a godere dei piccoli piaceri quotidiani, a guardare con speranza al futuro ricordandosi però che la vita vera è QUI e ADESSO. I sogni vanno bene, ma solo uno per volta, così da non perdere di vista quello che conta davvero.
Una particolarità di questo romanzo è la presenza di un narratore onnisciente, che non incontravo da parecchio tempo. Tale narratore ci fornisce dettagli sul passato dei protagonisti di cui essi stessi non sono a conoscenza ma io amo i dettagli e il fatto che niente rimanga senza una spiegazione, per cui apprezzo molto questo tipo di narrazione.
Il lieto fine è inevitabile, ma a noi sognatori piace così, non avrei potuto sperare nulla di meglio per questo romanzo che commuove dalla prima all'ultima pagina. Perchè ci sono ancora brave persone nel mondo, bisogna solo avere la fortuna di incrociare il loro cammino.


Giudizio finale espresso con una bocca affamata:

Possiedo una collezione di bocche abbastanza vasta, non so neanche spiegarmi in perchè, semplicemente mi piacevano e le ho salvate in una cartella. Comunque dato che, com'è ovvio, non ho mai avuto occasione di utilizzarle, ma le trovo tutt'ora molto belle ed espressive, ho pensato che potessero tornar utili per sintetizzare il mio pensiero sul singolo libro. Ci provo!
La bocca adatta a "La piramide del caffè" è questa:


Questo libro è sì commuovente e delicato, ma allo stesso tempo trasmette tanta gioia e tanto amore. Una meraviglia.


Vi ho incuriositi?
Sono felice di annunciarvi che questo libro sarà uno dei premi in palio per la sfida "Io leggo italiano"! Se non siete ancora iscritti QUA trovate il regolamento.

Buona serata!
Fede

5 commenti: