giovedì 10 luglio 2014

Recensione: "L'estate di Ulisse Mele" di Roberto Alba





Titolo: L'estate di Ulisse Mele
Autore: Roberto Alba
Prezzo: 14,50€
Pagine: 208
Data di pubblicazione: Giugno 2014
Edito: Piemme
Collana: Open
Scheda del libro: 
Voto in stelline: 4 stelline 1/2






Trama:

Una casa in cima a una collina di terra e sassi, nel cuore della Sardegna rurale. È qui che Ulisse vive insieme alla sua famiglia. Ha quasi nove anni e non sopporta la parola che la gente usa per spiegare il suo problema: sordomuto. Lo fa sembrare handicappato, invece lui è solo sordo, capisce tutto benissimo e a scuola è il più bravo. Un genio. E infatti suo papà non lo prende mai a cinghiate come invece fa con Betta e Dede, che saranno anche più grandi, ma si comportano sempre da perfetti sprovveduti. Neppure lui però immagina che andare al mare di nascosto in una torrida mattina di luglio possa essere la cosa più stupida che quei due abbiano mai fatto. Fino a quando il fratello Dede torna a casa da solo, e della sorella non c’è più traccia.
Da quel momento la vita della sua famiglia è sconvolta. E mentre gli adulti cercano risposte, Ulisse ha occhi ben aperti su quel che gli accade intorno. Per lui, la scoperta della verità sarà un ingresso forzato nel mondo dei grandi.


cosa penso del libro:

"L'estate di Ulisse Mele" di Roberto Alba è stato una bellissima sorpresa. Il libro racconta la storia di una sparizione, quella di Betta, la sorella maggiore del piccolo Ulisse del titolo. Ne seguono delle indagini che toccano da vicino la famiglia del ragazzino. Il protagonista e narratore, Ulisse, ha la peculiarità di essere sordo: per lui i suoni sono un mistero, un enigma che spesso ha provato a farsi spiegare dall'adorata mamma, e anche il silenzio vero, quello uguale per tutti, è difficile da capire.
Solo le immagini non hanno segreti per Ulisse e infatti, essendo un bambino molto intelligente come lui stesso si affretta a comunicarci, non solo legge perfettamente le labbra delle persone ma anche le loro espressioni, tanto che mentirgli è impossibile. L'autore è stato bravo a non cadere nel tranello di rendere questa capacità, indiscutibilmente plausibile, un potere magico e infallibile e non dimentica mai che il protagonista, sebbene molto sveglio e maturo per la sua età, nonché attento e perspicace, ha pur sempre nove anni. Anche se i volti che lo circondano non hanno segreti per lui e le bugie consapevoli non hanno possibilità di sfuggire al suo radar, Ulisse non ha ancora sperimentato la complessità e la profondità dei sentimenti che caratterizzano la vita adulta, così che a volte gli è impossibile cogliere la differenza che intercorre tra un dolore provocato dal rimorso e uno provocato dal rimpianto.
L'argomento centrale del libro è tristemente contemporaneo: tutti i giorni sentiamo di queste storie al telegiornale, ragazze uccise da persone che avevano molto vicine e intere famiglie sbattute in prima pagina loro malgrado. Questo romanzo l'ho visto come una sorta di omaggio a queste famiglie squarciate dalla tragedia, usate senza scrupolo alcuno per vendere e fare audience, rivoltate come calzini, spiate e pubblicamente giudicate nel momento di massima vulnerabilità. Spero che capiti tra le mani e provochi un po' di vergogna a tutti coloro che, in occasioni come quella descritta dal libro, amano puntare il dito e giudicare senza sapere arrivando a dire, nella realtà come capita nel romanzo, "Si sapeva che sarebbe finita così!" e fingendo di dimenticare che disgrazie come questa arrivano senza farsi annunciare e possono colpire chiunque. E se invece veramente sapevano, perché non hanno fatto nulla?
La conclusione del romanzo è agghiacciante e inaspettata: il lettore segue l'evolversi delle indagini attraverso gli occhi di Ulisse, ormai abbastanza grande per sapere tutto essendo stato costretto a veder morire una sorella, ma nonostante i tanti indizi e i capovolgimenti nelle sorti dei vari personaggi, l'epilogo coglie impreparati. E, come nei migliori romanzi, siamo sicuri che la verità accertata dal tribunale sia quella definitiva? 
Un bel romanzo che accompagnerà magnificamente chi quest'estate avrà la fortuna di sceglierlo tra i tanti proposti sugli scaffali delle librerie, grazie all'ambientazione sarda, arida e soleggiata e quel giusto brivido d'ansia che contrasterà la calura estiva.


Spero di avervi incuriositi, ditemi cosa ne pensate nel caso lo leggiate!
Buon pomeriggio ^^
Fede

8 commenti:

  1. Beh che dire... è la seconda volta in un mese che ne sento parlare bene... ci farò un pensierino perché mi avete senza dubbio convinta *__*

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    1. E' davvero davvero bello, non leggo molti noir e l'ho letto soprattutto per il tipo di protagonista, quando sono i bambini a narrare le storie mi piacciono di più, e sono felicissima della scelta! Ed era da un po' che non mi entusiasmavo così per un libro, ragione in più per gioirne e consigliarlo!

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  2. A me qualcosina qui e lì ha stonato - tipo il bimbo che usa Facebook, oltretutto con quella famiglia particolare che si trova alle spalle - ma in generale, anche se non così tanto, mi è piaciuto. Sarà che quest'anno ho letto L'estate del coniglio nero ed era simile, non solo nel titolo, ma anche nell'epilogo, all'incirca. Sul tema, ti consiglio moltissimo La puntualità del destino, di Patrick Fogli. Sempre Piemme. All'epoca l'avevo trovato indigesto, un po' pretenzioso, ma sono passati quasi due anni e ad alcuni passi ci ripenso ancora. Uno stile ottimo e alcune pagine che contengono le lettere spassionate dei genitori della bambina scomparsa, chiaramente ispirata alla piccola Yara o al delitto di Avetrana.

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    1. Okay, ho lasciato l'ultimo periodo così. Mi è partito pubblica.
      Riformulo: "e alcune pagine, che contengono le lettere spassionate dei genitori della bambina scomparsa, chiaramente ispirata alla piccola Yara o al delitto di Avetrana, sono commoventissime." :P

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    2. Tempo fa avevo comprato tipo a 2€ un altro libro di Patrick Fogli, "L'ultima estate di innocenza", non credo che l'argomento sia troppo diverso per cui magari inizio con quello! Anche se leggere libri simili rovina un po' il piacere del secondo, è capitato anche a me con i libri di Green :D Comunque a me la cosa di facebook non è dispiaciuta. La famiglia sembra strana per via dell'ambientazione, sembra fuori dalla realtà e invece sono persone normali, vedi che pure la sorella scrive fan fiction medievaleggianti... E lui è sordo e l'handicap giustifica il cercare da prestissimo di tenersi in contatto con il mondo con scrittura e lettura. E se si hanno fratelli maggiori che aprono la pista è ancora più facile... Bo, questa volta è andata meglio a me ^^

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  3. Bellissima recensione!!!!
    Se lo trovo lo compero sicuramente!!!!

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