lunedì 22 settembre 2014

Recensione: "Il conto delle minne" di Giuseppina Torregrossa

Oggi una recensione negativa! Non ne scrivevo da un po' perché ultimamente non ho voglia di parlare di libri che non mi abbiano entusiasmata ma questo, nonostante tutto, mi ha lasciato qualcosa... Di sicuro tanto da dire!







Titolo: Il conto delle minne
Autore: Giuseppina Torregrossa
Prezzo: 10,00€
Pagine: 322
Data di pubblicazione: Gennaio 2010
Edito: Mondadori
Scheda del libro: 
Voto in stelline: 2 stelline






Trama:

Ogni anno nonna Agata vuole accanto a sé la nipote Agatina per insegnarle i segreti dei dolci in onore della Santa di cui entrambe portano il nome. Mentre impastano le cassatelle a forma di seno, le "minne", la nonna racconta il martirio della Santuzza, cui il crudele console Quinziano, non sopportando di sentirsi respinto, fece tagliare le mammelle. La drammatica vicenda rivela una delle regole del mondo maschile: "... devi sapere che gli uomini, se non ci provi piacere quando ti toccano, si sentono mezzi masculi, ma guai a te se ci provi piacere, perché allora ti collocano tra le buttane". Parte da qui il "cuntu", il racconto, della storia di una famiglia siciliana e delle sue donne straordinarie. Per ciascuna di loro, fino alla piccola Agatina che dovrà diventare grande, le minne hanno un significato speciale: grandi o minuscole, aride o feconde, amate senza pudore o trascurate da uomini disattenti, sane o malate, diventano la chiave per svelare i più intimi segreti della femminilità e dell'orgoglio di generazioni di donne e di una in particolare, forse la più coraggiosa.


cosa penso del libro:

Il punteggio di 2 stelline è una media perfetta tra le 4 stelline che merita la prima metà di questo romanzo e le 0 stelline che, a mio parere, merita la seconda metà. Mai mi era capitato, in passato, di cambiare così drasticamente la mia opinione nel corso di una lettura. La prima parte del libro racconta la storia e le vite delle donne appartenenti alla famiglia di Agata, la protagonista e narratrice. Sono tutte donne siciliane, prosperose e affettuose, ottime cuoche e particolarmente legate al culto di Sant'Agata. A lei si affidano affinché protegga i loro seni e la loro vita matrimoniale, dato che sembra che la loro felicità dipenda essenzialmente dalla buona riuscita del matrimonio e dall'affiatamento in camera da letto con il loro sposo.
Benché io creda tuttora che ci fosse ben altro di cui parlare riguardo alle vite di queste donne, oltre alla loro felicità coniugale, ho trovato l'idea di usare le "minne" e la loro salute come filo conduttore  tra le storie molto originale. Lo stile è semplice e diretto, i termini dialettali sono inseriti con scioltezza e non disturbano la lettura, pur non conoscendone affatto il significato (come nel mio caso). Mancano un po' i riferimenti temporali, i fatti sono raccontati in ordine un po' troppo sparso perché non sia inserita almeno una data ma, nel complesso, la prima parte del romanzo aveva catturato la mia attenzione e già ne parlavo con entusiasmo a chiunque mi prestasse attenzione.
Poi è arrivata la mazzata.
L'autrice ha improvvisamente cambiato rotta e il romanzo si è trasformato da saga famigliare con qualche dettagli piccante di troppo a romanzo erotico fatto e finito. E a me la svolta non è piaciuta.
Non mi è piaciuta non solo perché non ho mai sentito il bisogno di leggere un libro erotico per cui mi sono sentita un po' tradita nel trovarmene uno tra le mani quando meno me lo aspettavo, ma soprattutto perché la protagonista che sembrava dover riscattare il nome delle sue antenate, costruendosi una vita solida e autonoma e trovando un compagno con cui ci fosse uno scambio e non misera sottomissione, diventa la peggiore di tutte le donne succubi di un uomo. Diventa l'amante di un uomo possessivo, autoritario e violento e rinuncia alla sua carriera per assecondare i suoi capricci di gelosia. E tutto perché non può rinunciare ai brividi di piacere che prova accoppiandosi con lui.
Ma che diavolo di senso ha? Cosa dovrebbe significare questa caduta?
Ho provato a trovare delle attenuanti per questa scelta narrativa ma, con tutta la buona volontà, non ci sono riuscita. Ho pensato che il libro volesse parlare della tragedia delle violenza domestica ma no, la protagonista non condanna mai le azioni del suo amato né mai gli si ribella.
Ho pensato che il finale avrebbe chiarito tutto ma no: il finale è uno dei più brutti, insensati e vergognosi che abbia mai avuto occasione di leggere.
Dal mio spoiler intensivo avrete capito che non vi consiglio la lettura di questo romanzo a meno che non siate in cerca di un libro erotico e che non vi interessi del messaggio che il romanzo che leggete cerca di veicolare. In quel caso, state lontani da questo romanzo.

Altre conclusioni: forse leggerò altro dell'autrice, non lo escludo. Il suo stile non mi è dispiaciuto e magari in altri romanzi ha fatto scelte narrative che apprezzerei di più.
Inoltre questo romanzo mi ha dato lo stimolo giusto per decidermi a leggere in inglese. Sembrerà assurdo ma trovare così tante parole di cui non conosco il significato e accorgermi che non influivano minimamente sul mio gradimento dell'opera (mi riferisco alla prima parte) mi ha convinta che potrò leggere in lingua! Di questo sarò sempre grata al romanzo.


Attendo un vostra opinione!
Chi ha letto questo romanzo e mi da una sua opinione? 
A presto!
Fede

7 commenti:

  1. Ciao Fede! Io ho letto un solo romanzo di questa autrice e si chiama Panza e Prisenza. Non mi è piaciuto. E' la storia di una ispettrice di polizia e non mi ha lasciato nulla, l'ho trovato persino un po' noioso, ma mi avevano avvertita dicendomi che era uno dei libri meno riusciti. Tutti però mi hanno consigliato quello che hai appena recensito, sottolineandone la bellezza. Dopo la tua recensione, se già ero titubante a leggere altro, lascio perdere!!! Ci sono talmente tanti autori da scoprire... :-)

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    1. Ciao! Bè di sicuro questo non mi ha annoiata, ma sono così tante le cose che non mi sono piaciute che di certo non proverò a farti cambiare idea! A tante persone questo libro è piaciuto e ha sancito il successo dell'autrice ma... mi vien da pensare che fossero le stesse persone che poi hanno adorato le famose 50 sfumature, libri che non sono proprio nelle mie corde! Ciao, buone letture, mi ricorderò di evitare "Panza e prisenza" se vorrò di nuovo leggere Torregossa ^^

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  2. letto e scartato, un libro pessimo che non lascia niente... a parte le minne :-D

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    1. Un gran peccato davvero, concorderai che l'inizio non era così pessimo... Idea sfruttata male.
      Ciao

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  3. Io della stessa autrice ho letto "La miscela segreta di casa Olivares"e mi era piaciuto tant'e'che volendo leggere qualcos'altro comperato proprio "Il conto delle minne"....a questo punto, dopo aver letto la tua recensione dubito fortemente che lo leggero'....

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    1. Quello che hai letto tu mi attira moltissimo, se dovessi rileggere Giuseppina Torregrossa forse andrei proprio su quello! Nel caso dessi una occasione al conto delle minne sarò curiosa di sapere la tua opinione! Ho letto una recensione in cui si faceva notare che la seconda parte ha un suo senso, vuole mostrare come pur avendo tutte le possibilità la protagonista butta la sua vita. A me non è arrivato il messaggio.

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  4. Mah....Che ti dico?Io"La miscela segreta...." te la consiglio....
    "Il conto delle minne"per ora lo lascio a prender polvere sulla libreria!

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