giovedì 18 settembre 2014

Recensione: "Le ceneri di Angela" di Frank McCourt

Buongiorno, oggi vi parlerò di un libro che ho terminato da qualche mese ma il cui ricordo è ancora vivo nella mia memoria. Questo libro è il primo di una trilogia autobiografica che continua con i romanzi, già pubblicati dell'Adelphi, "Ehi, prof!" e "Che paese l'America", che leggerò sicuramente in futuro. "Le ceneri di Angela" è un romanzo tenero e allegro, che parla di povertà e dell'arte di arrangiarsi. Lo consiglio caldamente, continuate a leggere se siete curiosi di sapere il perché.







Titolo: Le ceneri di Angela
Autore: Frank McCourt
Prezzo: 8,60€
Pagine: 376
Data di pubblicazione: Gennaio 2000
Edito: Adelphi
Scheda del libro: 
Voto in stelline: 4 stelline








Trama:

Siamo negli anni fra le due guerre e le travagliate vicende coinvolgono una famiglia così misera che può guardare dal basso la povertà, fra un padre perennemente ebbro e vociferante contro il mondo, gli inglesi e i protestanti, e una madre che sbrigativamente trascina la sua tribù verso la sopravvivenza. 
Tutto ci arriva attraverso gli occhi e la voce del protagonista mentre vive le sue avventure. 
Questo ragazzino indistruttibile, sfrontato, refrattario a ogni sentimentalismo, implacabile osservatore crea con le sue parole un prodigio di comicità e vitalità contagiose, dove tutte le atrocità diventano episodi e apparizioni di un viaggio battuto dal vento verso la terra promessa.


cosa penso del libro:


"Le ceneri di Angela" l'ho scelto come scelgo buona parte delle mie letture: la copertina mi piaceva da morire. Quel bambino dall'espressione imbronciata e biricchina, vestito in maniera povera ma decorosa, unito all'ambientazione Irlandese di inizio '900, mi faceva sperare in una storia vivace e chiassosa in cui l'arte di arrangiarsi è la vera protagonista. E non mi sbagliavo!
Il romanzo è autobiografico e racconta le tragedie e le piccole vittorie della famiglia McCourt, un padre scansafatiche e troppo impegnato a bere per pensare alla salute dei figli, una madre sempre pronta a giustificarlo e a cercare aiuti dallo Stato anche se deve umiliarsi per ottenerli, tanti fratelli sporchi, allegri, pieni di risorse e fantasia. 
Frank, l'autore e protagonista, narra gli alti e bassi della sua infelice infanzia, irlandese e cattolica, senza abbandonarsi ad un facile vittimismo ma con toni sempre ilari e pieni di speranza.
Attraverso gli occhi di questo bambino veniamo introdotti in un mondo in cui la povertà tocca livelli inimmaginabili: Frank e i suoi fratelli non possiedono assolutamente nulla tanto che si trovano a rivendicare la proprietà delle favole e delle canzoni per il solo gusto di poter definire "mio" un qualcosa.
Un'altra cosa che colpisce è che mentre i benestanti si rifiutano di aiutare Frank e i suoi fratelli, adducendo come scusa il fatto che se verranno aiutati non impareranno mai a cavarsela con le loro forze, e li tengono lontani quasi che la povertà fosse contagiosa, i poveri sono sempre pronti a condividere quel poco che hanno, ben consapevoli che la sfortuna un giorno può toccare ad una famiglia e il giorno dopo a quella accanto.
Con il passare degli anni, e dei capitoli, si accompagna il protagonista attraverso le piccole avventure di tutti i giorni, le mattinate di scuola, i primi lavori, e si scopre come la religione ha pesantemente influenzato la sua vita e del suo modo di ragionare durante l'adolescenza.
Un romanzo bellissimo che è solo il primo capitolo di una vita come tante ma che merita di essere raccontata.


Quale romanzo mi hanno ricordato "Le ceneri di Angela"?
Un albero cresce a Brooklyn di Betty Smith. Sembra che i protagonisti dei due romanzi abbiano avuto lo stesso padre, ubriacone e inaffidabile, fissato con i sindacati, amante del canto, sempre elegante e curato ma incapace di provvedere alla famiglia. E la stessa madre, capace di tirar fuori una cena commestibile da qualsiasi cosa, sempre arrabbiata con il marito ma capacissima di credere a qualsiasi cosa le dicesse e di perdonarlo all'istante non appena la situazione sembrava mettersi in positivo.


Cosa ne pensate? Avete già letto questo romanzo o ne siete incuriositi? Aspetto un vostro parere!
Fede

10 commenti:

  1. Mi è capitato spesso tra le mani, in un'edizione super economica della RL, ma non l'ho mai preso. Non me lo lascerò sfuggire, se ci sarà occasione. Ho visto anche il film, ma secoooli fa!

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    1. Io non l'ho mai neppure incrociato il film! Ho visto che il padre lo fa Tremotino, di Once Upon a Time. Troppo strano.... Devo farci un pensierino, le critiche non sono positive...

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    2. Il film non lo ricordo, ma è diretto da Alan Parker, quindi brutto non sarà. Povero Carlyle: con Once Upon a Time si è sputtanato una carriera, ahahahah

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  2. l'ho letto e mi è piaciuto il fatto che sia autobiografico, come "il muro invisibile" di bernstein; di entrambi ho apprezzato il punto di vista del narratore bambino, la sua prospettiva spontanea, ma delle Ceneri non mi è piaciuto molto lo stile narrativo; però certo, come storia... non c'è ce dire: commovente e drammatico.

    ho amato anche molto "Un albero cresce a Brooklyn"!!!

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    1. "Il muro invisibile" mi manca, non lo avevo ancora preso in considerazione ma se a narrare è un bambino può piacermi! Grazie ^^

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  3. Ce l'ho in libreria da qualche tempo ma non mi decido mai a leggerlo, c'è qualcosa che mi frena sempre....

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    1. Non aver paura, non è una lettura pesante! Il tono con cui è scritto è leggero e canzonatorio, l'autore sdrammatizza anche le situazioni più gravi dato che racconta gli avvenimenti dal punto di vista di un bambino... Non devi temere di non riuscire ad arrivare alla fine anzi! Arriva fin troppo presto.

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  4. L'ho sentito nominare più volte..................La prossima volta che vado in libreria lo compero!

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    1. Non posso che esser felice, sono sicura che colpirà il segno ^^

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  5. Lo sto leggendo, dopo aver letto "che paese l'america", che è praticamente il seguito e che scelsi di comprare perchè mi piaceva la copertina con Frank Mccourt seduto su una sedia con una faccia tra il divertito e l'impertinente...
    Le "ceneri di angela" forse all'inizio stenta un po' ma ora mi ha conquistato totalmente, le vicissitudini della famiglia Mccourt, seppur caratterizzate da una povertà estrema, viste e raccontate con gli occhi del piccolo Frankie riescono ad essere allo stesso tempo comiche e drammatiche, è impossibile rimanere indifferenti e non lasciarsi coinvolgere dalla lettura. CONSIGLIATISSIMO.

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