lunedì 16 giugno 2014

Recensione: "Baciare uno sconosciuto a Central Park" di Katy Regan





Titolo: Baciare uno sconosciuto a Central Park
Autore: Katy Regan
Prezzo: 16,00€
Pagine: 397
Data di pubblicazione: Giugno 2014
Edito: Fabbri
Scheda del libro: 
Voto in stelline: quasi 3 stelline






Trama:

Quando Liv muore, poco prima dei trentanni, per gli amici rimasti Mia, Fraser, Anna, Norm e Melody tutto si ferma: niente più lunghe serate di chiacchiere, risate e sogni da realizzare, solo tanti sensi di colpa, e la fatica di andare avanti come se nulla fosse. Poi, a un anno dalla morte di Liv, si trovano per ricordarla e Norm ha qualcosa da comunicare: ha trovato una lista, scritta da Liv, con tutto ciò che avrebbe voluto fare prima di compiere trentanni. Realizzare i suoi desideri diventa una missione. Ognuno di loro scoprirà qualcosa di sé, oltre che di Liv. E mentre vengono a galla segreti, vecchi rancori e incomprensioni, ciascuno troverà il modo di ricominciare finalmente a vivere.


cosa penso del libro:

Pur non essendo un'amante dei romanzi rosa sono stata attratta fin dal primo momento da questo romanzo dalla copertina accattivante e dal titolo suggestivo. Leggendo la trama mi sono ben presto resa conto di non trovarmi, in effetti, di fronte ad un romance, bensì davanti ad un libro che parla di amicizia, di perdita e di tattiche da adottare per affrontare insieme un lutto. 
La grande assente in questo romanzo è Liv, la colla che teneva unito un gruppo di sei amici, colei che tutti amavano ma che forse nessuno, neppure il suo fidanzato storico, conosceva veramente. Infatti in occasione del ventinovesimo mancato compleanno della ragazza, uno degli amici svela l'esistenza di una fantomatica lista di propositi per il futuro compilata da Liv prima di cadere dal balcone della casa dove stavano passando le vacanze tutti insieme, e i ragazzi decidono di dividersi le voci della lista e provare a realizzare questi strani e pazzi sogni in vece sua.
La narrazione inizia in maniera ottima, apre la scena proprio su questa lista misteriosa che preannuncia occasioni di divertimento e ilarità, salvo poi sfumare in un nulla di fatto. Entro pochi capitoli l'atmosfera si fa pesante, benché siano trascorsi quasi 2 anni dalla morte della ragazza è chiaro che gli amici non hanno ancora fatto nulla di concreto per superare la perdita e si sono adagiati in una pozza stagnate di autocommiserazione e cordoglio. Ogni occasione  buona per recriminare, urlare e soprattutto per ubriacarsi.
Forse, tra tutte,  proprio questo aspetto che più mi ha infastidita, impedendomi di godere a pieno di questa lettura: non so quali siano le abitudini alcoliche della popolazione britannica, ma questo particolare gruppo di amici non fa altro che bere, ubriacarsi e affogare i dispiaceri in una o più birre.
Non è così che si affronta la vita! E la cosa più grave in assoluto è che l'autrice tratta con estrema leggerezza un'evidente e grave dipendenza dall'alcol dei suoi protagonisti, limitandosi a qualche ammonimento bonario qua e là, tra una trincata e l'altra. Una tale superficialità  imperdonabile: sfortunatamente è probabile che moltissime persone nel mondo reagiscano alla sofferenza cercando uno stato di incosciente apatia, anche indotta da sostanze, ma dal mio punto di vista uno scrittore dovrebbe esaltare l'estremo disagio che queste dipendenze provocano in chi ne soffre e chi sta vicino a queste persone e non il potere terapeutico e tranquillizzante di una sana bevuta. E', come minimo, immorale.
In conclusione il mio rapporto con questo libro  stato altalenante. Alcuni personaggi, forse quelli più marginali alla storia, mi sono piaciuti molto, altri affatto. L'idea è originale e anche l'epilogo è pervaso da una certa saggezza che manca per buona parte del romanzo, l'ho apprezzato. Consigliato un po' sì e un po' no, una lettura distensiva, molto estiva, ma lascia poco al lettore più esigente.


Voi lo avete letto? Cosa pensate di questo romanzo?
Fatemi sapere, ciao!
Fede

5 commenti:

  1. Uhm, che peccato. L'idea è davvero carina e mi ispirava parecchio. La trama mi ha fatto subito venire in mente un altro libro, I sogni in tasca di Jill Smolinski, in cui la protagonista decide di realizzare tutti gli obiettivi della lista di una ragazza che conosceva appena, ma che è morta tragicamente in un'incidente di cui lei si incolpa. Quello mi è piaciuto davvero tanto, è molto dolce e molto positivo. Se ti piace l'idea della lista da completare, magari ti può piacere di più questo :D

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    1. Non lo conoscevo! Lo metto assolutamente in lista perchè l'idea mi piace moltissimo ma non m ha soddisfatta del tutto il modo in cui è stata affrontata, sarebbe bello fare un paragone... grazie del suggerimento ;-)

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  2. Ecco, a me sto libro un po' puzzava... nel senso che la trama aveva un'idea carina ma secondo me difficile da realizzare senza finire nel sentimentalismo. Poi magari più che sentimentalistica è diventata una storia alcolizzata e quindi ancora peggio. Però bella la cover

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    1. La cover è una cosa stupenda... Forse avrei preferito un po' di sentimentalismo, ero anche nella predisposizione d'animo per commuovermi e invece... Nada :(

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  3. Sinceramente a me è piaciuto, sono riuscito ad identificarmi nella vita e nella storia di ogni personaggio (e non sempre mi capita, ma penso che per un libro e una qualsiasi storia sia un elemento fondamentale)
    Poi il prologo, le uniche pagine in cui la protagonista è Liv, è un qualcosa di poetico, dolce....consiglio di rileggerle appena concluso il romanzo, trovo siano essenziali!!!

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