giovedì 31 ottobre 2013

Recensione: "Olive Kitteridge" di Elizabeth Strout

Buon giorno amici lettori, e buon Halloween! Avrei voluto lasciarvi una recensione a tema ma, nonostante le buone intenzioni, non ho affrontato nessuna lettura a tema horror negli ultimi giorni... Per questa ragione vi parlerò di u romanzo vincitore del Premio Pulitzer nel 2009, il bello e intenso "Olive Kitteridge" di Elizabeth Strout. Come sempre attendo di sapere cosa pensate del romanzo, ciao ^^






Titolo: Olive Kitteridge
Autore: Elizabeth Strout
Prezzo: 18,50€
Pagine: 383
Data di pubblicazione: Luglio 2009
Editore: Fazi
Collana: Le Strade
Scheda aNobii del libro: 
Voto in stelline: 4 stelline






Trama:

In un angolo del continente nordamericano c'è Crosby, nel Maine: un luogo senza importanza che tuttavia, grazie alla sottile lama dello sguardo della Strout, diviene lo specchio di un mondo più ampio. Perché in questo piccolo villaggio affacciato sull'Oceano Atlantico c'è una donna che regge i fili della storie, e delle vite, di tutti i suoi concittadini. È Olive Kitteridge, un'insegnante in pensione che, con implacabile intelligenza critica, osserva i segni del tempo moltiplicarsi intorno a lei, tanto che poco o nulla le sfugge dell'animo di chi le sta accanto: un vecchio studente che ha smarrito il desiderio di vivere; Christopher, il figlio, tirannizzato dalla sua sensibilità spietata; un marito, Henry, che nella sua stessa fedeltà al matrimonio scopre una benedizione, e una croce. E ancora, le due sorelle Julie e Winnie: la prima abbandonata sull'altare, ma non rassegnata a una vita di rinuncia, sul punto di fuggire ricorderà le parole illuminanti della sua ex-insegnante: Non abbiate paura della vostra fame. Se ne avrete paura, sarete soltanto degli sciocchi qualsiasi». 
Con dolore, e con disarmante onestà, in Olive Kitteridge si accampano i vari accenti e declinazioni della condizione umana – e i conflitti necessari per fronteggiarli entrambi. È il fragile, sottile miracolo di un'altissima pagina di storia della letteratura, regalataci da una delle protagoniste della narrativa americana contemporanea, vincitrice, grazie a questo “romanzo in racconti”, del Premio Pulitzer 2009.


cosa penso del libro:

Il libro "Olive Kitteridge" di Elizabeth Strout viene definito un "romanzo in racconti" essendo costituito da 7 capitoli che sono anche 7 storie distinte, 7 brandelli di vita quotidiana uniti da un filo conduttore, a volte labile e a volte più forte, che è la Olive Kitteridge del titolo.
In alcuni racconti Olive è la protagonista, in altri una comprimaria e in altri ancora solo una fugace comparsa. In questi ultimi è interessante vedere come tante vite si influenzino vicendevolmente senza quasi entrare in contatto tra loro ma solo sfiorandosi.
Olive è un personaggio complesso e viene descritto con drammatica schiettezza. Lei non accetta le sue debolezze e si è costruita intorno una corazza che in tanti anni niente e nessuno è riuscito a scalfire. Purtroppo Olive non è dura solo verso se stessa, ma anche verso tutti coloro che le vogliono bene e le stanno intorno. Lei è sincera e non racconta bugie neppure a se stessa: quando un'altra persona cercherebbe alibi e giustificazioni per i propri comportamenti, lei ammette anche le verità più umilianti e sconvenienti, quando gli altri cercherebbero la mediazione, lei va dritta verso la soluzione che ritiene giusta senza aspettare pareri o conferme. Il risultato è che nessuno le vuole bene. A parte il marito, che semplicemente la ama.
In ogni racconto i protagonisti devono affrontare un momento difficile della loro vita, sempre diverso ma ugualmente doloroso. Quasi tutti gli episodi hanno per protagonisti persone che si sono lasciate alle spalle la loro giovinezza già da molti anni, ragion per cui non è stato affatto facile per me immedesimarmi e provare empatia nei loro confronti. Tuttavia uno dei messaggi che viene ripetuto con più insistenza è la necessità di assaporare i piccoli piaceri della vita per non rimpiangere, durante la vecchiaia, un passato di cui non si è stati capaci di godere a pieno. Questo insegnamento è tanto più valido e importante se rivolto ad un pubblico giovane, che ha ancora la possibilità di approfittarne. Di conseguenza la sensazione provata in un primo momento, di aver sbagliato completamente le tempistiche di lettura, si è presto dissolta nella consapevolezza che questo romanzo mi ha lasciato molte sensazioni positive nonché un nuovo ottimismo nell'affrontare la vita di tutti i giorni e quando lo rileggerò, perché "Olive Kitteridge" è uno di quei romanzi che va riletto a distanza di anni, potrò fare i dovuti confronti e scoprire quanto ha influito sulla mia vita l'incontro con la schietta e acida Olive.


Voi avete letto questo romanzo o è nella vostra wish list?
Fatemi sapere, ciao ^^

5 commenti:

  1. Lo conoscevo già da prima, ma per qualche strana ragione non l'ho mai comprato O.o Devo rimediare

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  2. Più di una volta mi è saltato all'occhio qualche libro di Elisabeth Strout in biblioteca, la tua recensione mi ha convinta a iniziare a conoscere quest'autrice proprio da "Olive Kitteridge". Mi incuriosisce molto il fatto che è un romanzo diviso in racconti in cui non sempre lei è la protagonista, lo trovo molto interessante.

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    1. Ciao. Sì. l'espediente utilizzato dall'autrice è senz'altro interessante e colpisce per la sua novità! Secondo me può lasciare molto questo romanzo, conviene dargli una possibilità ^^

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  3. La Strout è un'autrice che mi incuriosisce (in fondo, ha vinto il Pulitzer), tuttavia, non so perché, non ho mai provato un forte desiderio di leggere qualche suo libro. Visto la tua recensione, però, direi che devo darci almeno una sbirciata ;) Mi è piaciuto come hai descritto Olive!

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