sabato 22 marzo 2014

Recensione: "Patricia Brent, zitella" di Herbert G. Jenkins

Quest'oggi vi parlerò di un romanzo che ho desiderato fino allo sfinimento e quando mi ci sono imbattuta, alla libreria dell'usato, l'ho praticamente artigliato per non posarlo più fino all'arrivo alla cassa. La scena è raccapricciante ma confido che almeno voi possiate capire l'entusiasmo e la tenacia che mi hanno posseduta in quel momento di ordinaria follia, solo per questa ragione ve ne parlo senza vergognarmene più di tanto... 
Comunque, questa volta, si trattava di amore vero e infatti dall'acquisto all'effettiva lettura è trascorso pochissimo tempo. Non vedevo l'ora di parlarvene, spero di essere all'altezza ^^






Titolo: Patricia Brent, zitella
Autore: Herbert G. Jenkins
Prezzo: 16,00€
Pagine: 249
Data di pubblicazione: 2012
Edito: Elliot
Scheda del libro: 
Voto in stelline: 3 stelline e 1/2







Trama:

Siamo a Londra, durante la Prima guerra mondiale. La giovane Patricia lavora per un personaggio politico dalle scarse capacità e alloggia alla pensione Galvin, presso la quale risiede una variegata comunità che si ritrova ogni sera a cena attorno allo stesso tavolo. Un giorno, per caso, la ragazza ascolta una conversazione tra due ospiti che parlano di lei con accenti pietosi, sottolineando come la ragazza “non abbia nessuno che la inviti fuori”. Sentendosi umiliata, in un momento di rabbia Patricia annuncia di aver ricevuto per l’indomani un invito al ristorante dal suo fidanzato. Nulla di strano, se non fosse che il fidanzato non esiste né si intravede all’orizzonte. Pensando di essersela cavata con una piccola bugia e un pranzetto solitario, il giorno dopo, giunta al ristorante, si rende conto invece di essersi cacciata in un bel pasticcio, quando nota alcuni ospiti della pensione seduti a un tavolo con l’evidente scopo di spiarla. Per paura di essere scoperta, Patricia si avvicina a un giovane ufficiale chiedendogli di aiutarla a tenere il gioco. È così che fa la conoscenza di Lord Peter Bowen, ed è da lì che prende il via una divertente, raffinata e modernissima commedia degli equivoci: il giovane, infatti, non si limita a sostenerla nella messinscena al ristorante ma, con il passare dei giorni, si fa sempre più insistente perché il fidanzamento si concretizzi, tra lo sgomento di Patricia e molti, spassosi malintesi. 
Pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1918, questo romantico e brillante romanzo ebbe un tale successo commerciale da essere trasposto in una versione cinematografica, e ha conosciuto una duratura fortuna editoriale che lo vede tuttora ristampato.


cosa penso del libro:

Se un autore riprendesse pari pari la trama e lo svolgimento di questo romanzo, lo ambientasse un centinaio di anni dopo, diminuisse di qualche anno l'età dei protagonisti e modernizzasse il loro linguaggio, ne uscirebbe un perfetto New Adult comprensivo di tutti gli elementi necessari per farne un grande successo.
Oddio, non so neppure se questa mia introduzione sia positiva o lusinghiera, quello che volevo intendere è l'immortalità e l'attualità del tema trattato, ovvero la strenua resistenza di una ragazza all'amore che non segue alla perfezione il sentiero tracciato dalla sua fantasia, che devia la sua corsa apparendo di second'ordine e inaccettabile.
Patricia è giovane, bella e zitella, non ha una vita sociale perché è stata cresciuta con l'idea che gli uomini siano fondamentalmente malvagi e nella convinzione che è dovere della donna mantenere intatta la sua purezza e il buon nome della famiglia. Sgarrare è inaccettabile, e anche degradante.
Le cose si complicano quando Patricia sente quelle pettegole delle ospiti della pensione in cui vive descriverla come priva di fascino: un conto è auto-condannarsi alla solitudine e alla zitellaggine, un altro è essere compatite da donne invidiose e puritane, senza prospettive future o piaceri diversi dal criticare il prossimo e elevare se stesse.
La vendetta di Patricia è fingere di avere un appuntamento con un uomo, la cosa per lei potrebbe finire lì ma per non correre il rischio che il suo bluff venga scoperto, la ragazza si trova seduta al tavolo del bel Peter Bowen. Inizia così, da una bugia, uno strenuo corteggiamento che Patricia non riesce ad accettare.
La frenano paure e inibizioni tipicamente femminili.
Non c'è perfezione in questo romanzo, scritto da un uomo nel 1918, ambientata in una Londra minacciata dai bombardamenti, ci sono però personaggi effervescenti, dalla vivacità scoppiettante, e tanto humor tipicamente inglese.
Gli amanti del genere non potranno far altro che adorarlo.


Quale romanzo mi hanno ricordato "Patricia Brent, zitella"?
- La buona società di Amor Towles perchè anche qua la protagonista vive in una pensione (anche se solo per ragazze) è molto brava nel suo lavoro e si trova a frequentare, senza appartenervi, l'alta società della città in cui vive (New York invece di Londra)

Quale romanzo mi hanno fatto venir voglia di leggere "Patricia Brent, zitella"?
- Il matrimonio perfetto di Winifred Wolf, ho già letto un altro romanzo di quest'autrice e mi ha presa una gran voglia di re-incontrarla. Inoltre sarà interessante passare da una protagonista che rifugge il matrimonio ad un'altra che cerca strenuamente di realizzare il matrimonio perfetto. Sarà presto mio ^^


Che ve ne pare di questo romanzo? Lo avete letto? Vi incuriosisce? Me ne sapreste consigliare altri sullo stesso genere? Attendo i vostri pareri, buon week end!

3 commenti:

  1. Uhm... lo sguardicchio spesso, però non mi sono ancora decisa. Il fatto è che temo che possa essere troppo simile a Il matrimonio perfetto, che ho abbandonato a poche decine di pagine dall'inizio per intolleranza verso i personaggi xD
    Però d'altronde di tanto in tanto mi ci vuole una lettura così... uhmmm ò_ò

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    1. I personaggi sono parecchio irritanti, tipici del genere.
      Il matrimonio perfetto dovrei riceverlo presto da uno scambio, ti saprò dire ^^

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