giovedì 24 luglio 2014

Recensione: "Affari di famiglia" di Francesco Muzzopappa

Ciao! Oggi nuova recensione! Vi parlo di un libro che ho approcciato con aspettative altissime ricavandone non dico una delusione ma... quasi. Un libro divertente, spensierato, che poteva essere qualcosa di più. 
Se volete sapere perché, leggete sotto.





Titolo: Affari di famiglia
Autore: Francesco Muzzopappa
Prezzo: 14,50€
Pagine: 220
Data di pubblicazione: 12 Giugno 2014
Edito: Fazi
Collana: le Meraviglie
Scheda del libro: 
Voto in stelline: 3 stelline






Trama:

Algida, sarcastica e decisamente snob, la contessa Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna, discendente diretta dell'ultimo grande casato torinese, potrebbe trascorrere le sue giornate addentando deliziose frolle fresche di pasticceria e sorseggiando coppe di champagne millesimato. Si ritrova invece a mangiare gocciole e pessimo gelato da discount per colpa di una crisi economica che ha colpito persino la sua famiglia, costringendola a vendere proprietà, pignorare mobili e decimare il personale. A servizio, ormai, è rimasto solo Orlando, maggiordomo con la forte passione per le poesie di William Blake, devoto e sempre presente. Nel momento in cui un'intera generazione di trentenni cerca di rottamare la gerontocrazia al potere, Emanuele, il figlio della contessa, tanto bello quanto cretino, concorre a prosciugare il misero conto in banca di famiglia portando il casato al collasso. Prossima ormai alla bancarotta, Maria Vittoria decide di salvare il suo patrimonio e la sua villa. Per riuscirci è disposta a tutto, persino a organizzare un sequestro di persona. Il suo.


cosa penso del libro:

Poco più di un anno fa recensivo il primo libro di Francesco Muzzopappa, "Una posizione scomoda" (QUI la recensione), e gli assegnavo 4 stelline piene. Mi aveva conquistato lo stile ironico e dissacrante, il realismo con cui venivano riportati i pensieri del protagonista, un artista fallito che è l'unico a credere nella bontà della propria opera, mentre il mondo intero lo ignora.
Questa volta il colpo di fulmine non c'è stato. Il romanzo "Affari di famiglia" è piacevolissimo, la protagonista è sarcastica e cattivella al punto giusto e spesso mi ha fatta sorridere con le sue osservazioni acide. Ma il personaggio non mi ha convinta. Si tratta di un'aristocratica in decadenza, costretta a rinunciare a tutti i piaceri a cui la vita l'ha abituata, ma a me è parsa solo un'idea abbozzata e superficiale di quello che avrebbe potuto essere.
Quello che è realmente mancato, a mio parere, è un argomento centrale su cui concentrare l'attenzione e le riflessioni del lettore: si parla dello strano rapporto tra un'aristocratica e il suo maggiordomo, di figli sciocchi e creduloni, di arrampicatrici sociali, di ladri gentiluomini e delinquentelli di periferia. Ogni argomento suscita facili sorrisi, ma nessuno è sviluppato a sufficienza o è così incisivo e interessante da rimanere impresso, da lasciare un qualcosa una volta terminata la lettura.
La trama è straordinariamente simile a quella di una commedia demenziale di Hollywood, un modo come un altro per dire che ogni colpo di scena è confortevolmente prevedibile, così come il finale.
Il libro è perfetto per la spiaggia, regala un paio d'ore di spensieratezza e di sorrisi scemi. Lo consiglio a chi vuole staccare la spina e come primo approccio con l'autore per scoprirne lo stile: se vi piacerà potrete recuperare "Una posizione scomoda", per me, il migliore.


E voi? Lo avete letto?
Ciao!
Fede

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