Autore: Herman Koch
Prezzo: 9,00€
Pagine: 288
Data di pubblicazione: Giugno 2013
Editore: Beat
Scheda aNobii del libro: ❤
Voto in stelline: 4 stelline
Scheda aNobii del libro: ❤
Voto in stelline: 4 stelline
Trama:
Ralph Meier, star televisiva, era malato, profondamente malato. Nel suo corpo, le cellule maligne si erano già rivoltate contro quelle sane quando si è presentato al cospetto di Marc Schlosser, medico e amico di famiglia. Schlosser ha capito subito che occorreva un intervento drastico, un bombardamento a tappeto che avrebbe messo K.O. tutte le cellule maligne in un colpo solo. Eppure ha tranquillizzato l’attore, dicendogli che non c’era nulla di serio di cui preoccuparsi. E un anno e mezzo dopo Meier ha ingoiato un bicchierino letale per non lasciare alla malattia il gusto di portarselo via. Omicidio premeditato? Crudele assassinio?
Il comportamento del dottore ha forse a che vedere con quanto accaduto nella villetta con piscina affittata dai Meier, dove la famiglia Schlosser ha trascorso qualche anno fa l’estate, tra abbuffate, relax e amicizia? E con la vicenda di sua figlia Julia, tredici anni e lunghi capelli biondi, ritrovata ferita e in stato d’amnesia sulla spiaggia, la stessa notte in cui Ralph Meier, il donnaiolo dallo sguardo osceno, l'ultra quarantenne che in piscina giocava ad abbassare il costume alle adolescenti, era sparito per tanto, troppo tempo?
cosa penso del libro:
"Villetta con piscina" non è uno di quei libri che incanta dalla prime pagine, ma anzi ingrana lentamente, confonde e spiazza. Da subito conosciamo Marc Schlosser, il narratore e protagonista, un medico di famiglia che non ama affatto il suo lavoro. La sensazione è che Marc disprezzi gli altri esseri umani, la loro abitudine a mentire sempre, a nascondere i loro eccessi e cercare giustificazioni. Li trova noiosi, vanagloriosi e fastidiosi.
Nonostante tutto il malcelato disprezzo del medico per i suoi pazienti si fa fatica a credere ai propri occhi quando si legge la sua confessione: Marc ha lasciato che un uomo morisse senza indirizzarlo in tempo utile verso lo specialista che avrebbe potuto aiutarlo. E non è pentito.
Ma perchè lo ha fatto?
L'unico modo per scoprirlo è leggere questo suo racconto dell'estate che ha rovinato la sua famiglia, ripercorrere con lui i passaggi salienti, i momenti in cui avrebbe potuto prendere una decisione diversa, essere un marito e un padre migliore, e cambiare il corso della loro storia.
Ma oramai quello che è successo è successo, non si può tornare indietro, nessuna congettura può cambiare il passato. C'è molto rimpianto in queste pagine, e una grande amarezza. Il protagonista è odioso, presuntuoso e viscido, ma è impossibile sapere se fosse così anche prima del fatto o sia stato quello a cambiarlo e a portarlo a parlare del suo passato, di se stesso, con tanto cinismo.
L'unica cosa certa è che la narrazione è un crescendo di tensione, si sa che qualcosa di brutto sta per accadere ma non si sa cosa sia o quando capiterà e l'angoscia attanaglia la gola e toglie il respiro. Dopo "il fatto" i pensieri vengono catturati in un vortice, rimbalzano a destra e a sinistra senza appigli, troppe volte sembra che la storia stia per giungere ad una soluzione, ad una spiegazione, ma poi tutto si risolve in un nulla di fatto e la spirale infinita di supposizioni riprende il via.
Come ha detto lo scrittore Javier Cercas durante il suo incontro al Salone del Libro di Torino, lo scopo di un autore non è trovare risposte, ma porre domande. E' il lettore che deve mettere insieme gli indizi ed arrivare alla sua conclusione, che può anche essere diversa da quella immaginata dallo scrittore, non è importante.
Herman Koch deve pensarla proprio come l'autore spagnolo dato che il libro si conclude prima che ogni dubbio venga chiarito ma questo non toglie nulla al libro e anzi lo fissa indelebilmente nella memoria.
Giudizio finale espresso con una bocca affamata:
Possiedo una collezione di bocche abbastanza vasta, non so neanche spiegarmi in perchè, semplicemente mi piacevano e le ho salvate in una cartella. Comunque dato che, com'è ovvio, non ho mai avuto occasione di utilizzarle, ma le trovo tutt'ora molto belle ed espressive, ho pensato che potessero tornar utili per sintetizzare il mio pensiero sul singolo libro. Ci provo!
La bocca adatta a "Villetta con piscina" è questa:
Il tema difficile e estremamente attuale fa di "Villetta con piscina" un romanzo non adatto a tutti ma così vivido, duro e sconvolgente che non posso far altro che consigliarlo vivamente.
Fa male e lascia il segno.