Eccomi qua con la mia piccola intervista a Loredana Limone, la talentuosa autrice del romanzo "Borgo Propizio" da me letto, adorato e recensito giusto ieri. QUA trovate il mio pensiero sul libro.
Ciao Loredana, grazie per il tuo tempo e la tua disponibilità.
Dunque per iniziare sarebbe bello sapere qualcosa di te.
Come ti sei avvicinata alla scrittura?
La prima volta che scrissi
qualcosa di senso – diciamo così – letterario avevo nove anni. Mia madre lesse
la mia opera e disse: «Chissà che
questa bambina un giorno...»
Si trattava di
una poesiola. Alle presentazioni, quando lo dico, mi chiedono di recitarla e
perciò te la riporto (non ridere… anzi sì, ridi pure).
La penna
Son io che scrivo, la penna.
Sono io che scrivo quel che tu vuoi dire.
Parole buone semplici carine,
quelle che tu sai dire.
A volte anche dispiaceri,
ma scrivo, scrivo, scrivo
e non mi fermo mai.
Son io che scrivo, la penna
L'ispirazione c'era già da piccolina!
Che tipo di lettrice sei? Come scegli le
tue letture e quali sono le tue preferite?
Sono una
lettrice forte e appassionata, esigente e morbosa. I criteri di scelta sono i
soliti: copertina, titolo, quarta, opinioni altrui, passaparola. Se no, vado
sul sicuro con i miei autori preferiti: Andrea Vitali, Anita Shreve, Giuseppe
Pederiali, ma ormai li ho straletti.
Leggo tutto ciò
che è ben scritto (altrimenti abbandono il libro), ma prediligo i romanzi che
raccontano la Storia, anche quella con la esse minuscola. Anzi, specialmente
quella.
Come ti descriveresti in tre parole?
In ordine
alfabetico: affidabile, seria, tenace.
I tuoi personaggi sono allegri, pieni di
energie, sprizzano vivacità e gioia di vivere: rispecchiano la tua personalità
o sono ispirati ad altre persone che conosci?
Le
caratteristiche che descrivi non sono propriamente mie, bensì di mia madre, una
donna vitale, entusiasta, solare. Io sono di carattere malinconico, anche se
non ci crede nessuno, e vivo la scrittura a mo’ di Dr Jekyll e Mr Hyde.
Tuttavia il clima di Borgo Propizio è altamente contagioso.
Perché hai deciso di ambientare la tua
storia in un piccolo borgo in decadenza?
Ho sempre subito il fascino dei borghi medievali, con il loro
magico sentore di antico e la loro staticità, con la malia arcana che forse si
sprigiona dall’aria trasparente e pura, o che sgattaiola dal grigio delle
pietre immortali delle case, dalle ambagi delle viuzze senza tempo. O
addirittura dai fugaci movimenti delle tendine di pizzo inamidato, dietro cui
m’immagino occhi attenti che scrutano fuori, menti scaltre che congetturano
sui perché e i percome, parole seducenti che rimbalzano di bocca in bocca dopo
i necessari ricami.
So che ci sarà un seguito: com'è nato?
Ritroveremo gli stessi personaggi?
Il sequel
dovrebbe uscire ad aprile del 2013. È nato dalla mia esigenza di sapere cosa
sarebbe successo a Borgo Propizio dopo l’apertura della latteria. Ovvero, i
personaggi premevano per essere raccontati ancora, ed era mio preciso dovere
farlo.
Sì, ci saranno gli
stessi, ma se ne aggiungeranno di nuovi, come Tranquillo Conforti, l’esagitato
(in barba al nome) assessore alla cultura che organizzerà un importante evento;
la bellissima Antonia
dai boccoli ramati, giunta al borgo inaspettatamente per un motivo misterioso; Rocco
Rubino, affascinante giallista, i cui occhi verdi sono un oceano nel quale
annegare…
Sul sito della
mia agente è possibile leggere la sinossi:
Hai nel cassetto altre storie per il
futuro? Qualche progetto che puoi svelare?
Borgo Propizio
sarà una trilogia, quindi devo iniziare a concentrarmi sul terzo.
Cos'è che avresti sempre voluto che ti
venisse chiesto in un’intervista ma nessuno lo ha mai fatto? Per la serie
"fatti una domanda e datti una risposta" ^_^
Una domanda
marzulliana, in qualche modo riferita a Borgo Propizio, potrebbe essere la
seguente: Sono le persone a influenzare i luoghi o i luoghi le persone?
Risposta: la
seconda che ho detto.
Grazie per il tuo tempo e per il tuo lavoro, ci regali tante emozioni e buon umore con il tuo romanzo.