giovedì 30 agosto 2012

Mini Intervista a Loredana Limone, autrice di "Borgo Propizio"

Eccomi qua con la mia piccola intervista a Loredana Limone, la talentuosa autrice del romanzo "Borgo Propizio" da me letto, adorato e recensito giusto ieri. QUA trovate il mio pensiero sul libro.



Ciao Loredana, grazie per il tuo tempo e la tua disponibilità.
Dunque per iniziare sarebbe bello sapere qualcosa di te.

Come ti sei avvicinata alla scrittura?
La prima volta che scrissi qualcosa di senso – diciamo così – letterario avevo nove anni. Mia madre lesse la mia opera e disse: «Chissà che questa bambina un giorno...»
Si trattava di una poesiola. Alle presentazioni, quando lo dico, mi chiedono di recitarla e perciò te la riporto (non ridere… anzi sì, ridi pure).

La penna

Son io che scrivo, la penna.
Sono io che scrivo quel che tu vuoi dire.
Parole buone semplici carine,
quelle che tu sai dire.
A volte anche dispiaceri,
ma scrivo, scrivo, scrivo
e non mi fermo mai.
Son io che scrivo, la penna

L'ispirazione c'era già da piccolina!

Che tipo di lettrice sei? Come scegli le tue letture e quali sono le tue preferite?
Sono una lettrice forte e appassionata, esigente e morbosa. I criteri di scelta sono i soliti: copertina, titolo, quarta, opinioni altrui, passaparola. Se no, vado sul sicuro con i miei autori preferiti: Andrea Vitali, Anita Shreve, Giuseppe Pederiali, ma ormai li ho straletti.
Leggo tutto ciò che è ben scritto (altrimenti abbandono il libro), ma prediligo i romanzi che raccontano la Storia, anche quella con la esse minuscola. Anzi, specialmente quella.

Leggendo "Borgo Propizio" ho pensato che mi ricordavi Andrea Vitali, quindi forse non è un caso...

Come ti descriveresti in tre parole?
In ordine alfabetico: affidabile, seria, tenace.

I tuoi personaggi sono allegri, pieni di energie, sprizzano vivacità e gioia di vivere: rispecchiano la tua personalità o sono ispirati ad altre persone che conosci?
Le caratteristiche che descrivi non sono propriamente mie, bensì di mia madre, una donna vitale, entusiasta, solare. Io sono di carattere malinconico, anche se non ci crede nessuno, e vivo la scrittura a mo’ di Dr Jekyll e Mr Hyde. Tuttavia il clima di Borgo Propizio è altamente contagioso.

Concordo!

Perché hai deciso di ambientare la tua storia in un piccolo borgo in decadenza?
Ho sempre subito il fascino dei borghi medievali, con il loro ma­gico sentore di antico e la loro staticità, con la malia arcana che forse si sprigiona dall’aria traspa­rente e pura, o che sgattaiola dal grigio delle pietre immortali delle case, dalle ambagi delle viuzze senza tempo. O addirittura dai fugaci movimenti delle tendine di pizzo inamidato, die­tro cui m’immagino occhi attenti che scrutano fuori, menti scaltre che congettu­rano sui perché e i percome, pa­role seducenti che rimbalzano di bocca in bocca dopo i ne­cessari ricami.

So che ci sarà un seguito: com'è nato? Ritroveremo gli stessi personaggi?
Il sequel dovrebbe uscire ad aprile del 2013. È nato dalla mia esigenza di sapere cosa sarebbe successo a Borgo Propizio dopo l’apertura della latteria. Ovvero, i personaggi premevano per essere raccontati ancora, ed era mio preciso dovere farlo.
Sì, ci saranno gli stessi, ma se ne aggiungeranno di nuovi, come Tranquillo Conforti, l’esagitato (in barba al nome) assessore alla cultura che organizzerà un importante evento; la bellissima Antonia dai boccoli ramati, giunta al borgo inaspettatamente per un motivo misterioso; Rocco Rubino, affascinante giallista, i cui occhi verdi sono un oceano nel quale annegare…
Sul sito della mia agente è possibile leggere la sinossi:

Hai nel cassetto altre storie per il futuro? Qualche progetto che puoi svelare?
Borgo Propizio sarà una trilogia, quindi devo iniziare a concentrarmi sul terzo.

Cos'è che avresti sempre voluto che ti venisse chiesto in un’intervista ma nessuno lo ha mai fatto? Per la serie "fatti una domanda e datti una risposta" ^_^
Una domanda marzulliana, in qualche modo riferita a Borgo Propizio, potrebbe essere la seguente: Sono le persone a influenzare i luoghi o i luoghi le persone?
Risposta: la seconda che ho detto.

Grazie per il tuo tempo e per il tuo lavoro, ci regali tante emozioni e buon umore con il tuo romanzo.

Grazie a te, Federica, per quest’intervista e ai lettori per l’attenzione.


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