martedì 19 novembre 2013

Recensione: "La figlia del boia" di Oliver Potzsch





Titolo: La figlia del boia
Autore: Oliver Potzsch
Prezzo: 9,00€
Pagine: 431
Data di pubblicazione: Novembre 2013
Edito: Beat
Scheda del libro: 
Voto in stelline: 3 e 1/2






Trama:

Baviera, 1659. Sulla riva di un fiume nei pressi della cittadina di Schongau viene trovato agonizzante il figlio undicenne del barconiere Grimmer. Il tempo di adagiarlo con cura a terra, di esaminargli il profondo taglio che gli squarcia la gola, di scoprire sotto la sua scapola destra uno strano segno impresso con inchiostro viola che il bambino muore. Qualche tempo dopo i bottegai Kratz si imbattono, nel loro piccolo Anton, il figlio adottivo, immerso in un lago di sangue, la gola recisa con un taglio netto. Sotto una scapola del bambino viene trovato il medesimo segno del figlio del barconiere: il cerchio di Venere, il simbolo delle streghe. Peter Grimmer e Anton Kratz si conoscevano. Insieme con la piccola Maria Schreevogl e altri due bambini costituivano uno sparuto gruppo di orfani che era solito frequentare Martha Stechlin, la levatrice di Schongau che vive proprio accanto ai Grimmer. Il destino di Martha Stechlin sembra così segnato. Messa nelle mani del boia di Schongau perché le sia estorta formale confessione, attende di essere spedita al rogo. Jakob Kuisl, il boia di Schongau non crede però alla colpevolezza della levatrice. E con lui non credono che la dolce Martha sia una strega anche sua figlia Magdalena e Simon Fronwieser, il figlio del medico cittadino. I tre indagano per cercare di ribaltare una sentenza che sospettano sia stata scritta solo per convenienza politica e, soprattutto, per nascondere una verità inconfessabile.


cosa penso del libro:

Sono numerose le ragioni che possono spingere un lettore a scegliere di acquistare un romanzo piuttosto che un'altro, i più comuni sono la copertina e la trama, a volte è l'autore ad ispirare fiducia o il genere è quello che si preferisce in assoluto. Questo libro l'ho scelto esclusivamente per via del mestiere del protagonista: un boia. Mi era già capitato di incontrare queste figure nel corso delle mie letture, ma erano sempre descritti come uomini crudeli che godevano nell'infliggere dolore e io, che sono una persona concreta e razionale, mi sono sempre ribellata a queste descrizioni: non c'è nessun motivo per cui il boia dovesse essere malvagio, si tratta di una professione storicamente accertata e non di una propensione d'animo. Ho sempre desiderato saperne di più e questo romanzo mi ha fornito l'occasione perfetta.
L'autore tedesco Oliver Potzsch discende da una dinastia di boia e sin da bambino si è sentito raccontare storie aventi per protagonisti i suoi avi, che hanno instillato in lui la curiosità verso questi personaggi. Una volta adulto ha approfondito le sue conoscenze, scoprendo che i boia erano generalmente più istruiti delle persone che vivevano nel loro tempo, che sapevano come dare la morte ma anche come guarire. Per tutte queste ragioni ha deciso di fare di un boia il protagonista del suo primo romanzo, centrando l'obiettivo di incuriosire i lettori e percorrere una strada de tutto nuova.
I primi capitoli del romanzo sono davvero eccellenti: viene introdotto il protagonista e per mezzo di lui la sua controversa professione ed è inquietante e insieme affascinante leggere dei retroscena di un'esecuzione e veder svelata la parte più umana e compassionevole del carnefice, che viene tenuta nascosta a tutti salvo che alla sua famiglia. 
Anche la parte dedicata al processo alla strega è di grandissimo impatto: leggere delle accuse arbitrarie, delle torture, della superstizione della gente pronta a mentire pur di riconquistare una parvenza di normalità, è causa di rabbia e angoscia.
La parte che mi ha convinta di meno è quella riguardante il mistero e l'investigazione. Non ci sono colpi di scena degni di questo nome e la trama si dipana in maniera lenta e macchinosa. Non trascina come dovrebbe fare. L'ambientazione e la caratterizzazione dei personaggi sono quindi ottime, quello che manca è un po' di coinvolgimento in più.
In conclusione non vedo l'ora di leggere il capitolo successivo della serie, che per ora conta 5 libri nell'edizione originale, il secondo libro, che si intitola "La figlia del boia e il monaco nero". è stato pubblicato da poco in Italia per la Neri Pozza.


Quali romanzi mi ha ricordato "La figlia del boia"?
- Il segno dell'untore di Franco Forte a cui lo accomuna l'investigazione svolta in un'epoca molto remota con gli scarsi mezzi a disposizione del protagonista;
- Il viaggio della strega bambina di Cecilia Rees per via del tema della persecuzione alle streghe.

Quale romanzo mi ha fatto venir voglia di leggere "La figlia del boia"?
- La contessa nera di Rebecca Johns perchè dopo aver letto di una donna perseguitata e odiata ingiustamente mi è venuta la curiosità di leggere la storia di una donna che si meritava tutto l'odio che ispirava. O forse no...


Come vedete ho inserito questa novità dei romanzi che il libro appena recensito mi ha ricordato e quelli che mi ha fatto venir voglia di leggerli. Si tratta di un piccolo esperimento dato che molto sovente una lettura me ne ricorda altre per vari motivi ma non ne parlo con nessuno e smarrisco il ricordo. In questo modo posso appuntarmi i desideri di lettura, i collegamenti che ho individuato tra i libri e magari incuriosirvi citando un romanzo che vi è piaciuto e che ha qualche collegamento con quello appena presentato!
Cosa ne pensate? Vediamo come va ^^
ciao!
Fede

6 commenti:

  1. La novità finale mi piace un sacco, sai? Bellissima idea. Ma io ti consiglio di non leggere La contessa nera, anche se non l'ho letto ancora. Però ho letto un romanzo incentrato sulla figura della Bathory e ho ancora voglia di vomitare, al pensiero :////

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  2. Lo devo leggere anch'io. E la Contessa nera mi ha sempre ispirato tantissimo! :)

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  3. la contessa nera ce l'ho in WL da non so quanto tempo..
    E anche questo libro da te recensito, che per ambientazione e soggetto mi attira moltissimo!!

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  4. Questo libro attrae parecchio anche me per le tue stesse ragioni. La tua recensione mi invoglia ancora di più a leggerlo. Sembra molto interessante!

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    1. Ne sono contenta! Le curiosità sulla professione di boia vengono ampiamente soddisfatte!
      Ciao ^^

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  5. Mi piace moltissimo la novità che hai inserito in fondo al post! Davvero una bella idea :D

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