Ciao a tutti!
Forse lo avrete notato ma sono in preda ad una sorta di "blocco del recensore", ho letto tantissimi libri di cui vorrei parlarvi ma le parole mi sfuggono di mente e fatico a mettere su tastiera i miei pensieri. Cerco oggi di sbloccarmi parlandovi di un romanzo molto dolce che è ormai un classico della letteratura americana. Gli amanti degli USA quale sono io lo adoreranno ^^
Titolo: Un albero cresce a Brooklyn
Autore: Betty Smith
Prezzo: 14,00€
Pagine: 576
Data di pubblicazione: 2010
Editore: Neri Pozza
Collana: Biblioteca Neri Pozza
Scheda del libro: ❤
Voto in stelline: 4 stelline
"Un albero cresce a Brooklyn" di Betty Smith è un romanzo di una certa consistenza, conta 576 pagine dense di avvenimenti, descrizioni, fatti storici e aneddoti curiosi, ragion per cui non è facile parlarne. Se dovessi cercare due aggettivi per descriverlo sarebbero "nostalgico" e "pedagogico" e ora vi spiegherò il perché.
Il libro non è propriamente autobiografico ma la vita della protagonista, la piccola, dolce, intelligente Francie, ricalca in molti punti quella della sua autrice. Betty Smith trascorse la sua giovinezza a Brooklyn, perse il padre quando era una bambina, imparò ancora infante a cavarsela da sola e scoprì fin troppo presto come sopravvivere alla fame e al freddo. Betty come Francie capì fin da subito che la sua più grande possibilità di riscatto sarebbe stata l'istruzione, che la sua mente curiosa le avrebbe permesso di fuggire da un quartiere che amava ma che non le offriva la possibilità di migliorare la sua condizione sociale.
Anche se molti degli aneddoti raccontati in queste pagine parlano di degrado ed estrema povertà, la sensazione è che l'autrice guardi con nostalgia a questo periodo della sua vita, nel corso del quale conobbe la felicità autentica che deriva dalle piccole cose. Della serie "si stava meglio quando si stava peggio".
Leggendo la postfazione del romanzo non mi ha stupita apprendere che questo romanzo è tra le letture obbligatorie degli studenti americani: l'intento pedagogico è mal celato e spesso le descrizioni prolisse e minuziose del costume e delle tradizioni degli immigrati di inizio novecento fanno passare in secondo piano pensieri ed emozioni dei personaggi. Il romanzo è sentimentale ma manca di slancio e trasporto.
Non dico con questo che non mi sia piaciuto, anzi! Il periodo storico è a dir poco affascinante e Betty Smith, forte della sua esperienza di prima mano, è capace di arricchire la narrazione di dettagli e curiosità che permettono di immergersi completamente nella sua Brooklyn, colorata, sporca e caotica.
Il fedele spaccato di un'epoca che ha dato il via al mito.
Collana: Biblioteca Neri Pozza
Scheda del libro: ❤
Voto in stelline: 4 stelline
Trama:
E' l'estate del 1912 a Brooklyn. I raggi obliqui del sole illuminano il cortile della casa dove abita Francie Nolan, riscaldano la vecchia palizzata consunta e le chiome dell'albero che, come grandi ombrelli verdi, riparano la dimora dei Nolan. Alcuni a Brooklyn lo chiamano l'Albero del Paradiso perché è l'unica pianta che germogli sul cemento e cresca rigoglioso nei quartieri popolari. Insieme a suo fratello Neeley, Francie raccoglie pezzi di stagnola che si trovano nei pacchetti di sigarette e nelle gomme da masticare, stracci, carta, pezzi di metallo e li vende in cambio di qualche cent. Francie se ne va a zonzo per Brooklyn. Lungo il tragitto forse qualcuno le ricorderà che è un peccato che una donna così graziosa come sua madre, ventinove anni, capelli neri e occhi scuri, debba lavare i pavimenti per mantenere tutta la famiglia. Qualcun altro magari le parlerà di Johnny, suo padre, il ragazzo più bello e più attaccato alla bottiglia del vicinato, qualcuno infine le sussurrerà mezze parole sull'allegro comportamento di sua zia Sissy con gli uomini. Francie ascolterà e ogni parola sarà per lei una pugnalata al cuore, ma troverà, come sempre, la forza per reagire, poiché lei è una bambina destinata a diventare una donna sensibile e vera, forte come l'albero che, stretto fra il cemento di Brooklyn, alza rami sempre più alti al cielo.
cosa penso del libro:
"Un albero cresce a Brooklyn" di Betty Smith è un romanzo di una certa consistenza, conta 576 pagine dense di avvenimenti, descrizioni, fatti storici e aneddoti curiosi, ragion per cui non è facile parlarne. Se dovessi cercare due aggettivi per descriverlo sarebbero "nostalgico" e "pedagogico" e ora vi spiegherò il perché.
Il libro non è propriamente autobiografico ma la vita della protagonista, la piccola, dolce, intelligente Francie, ricalca in molti punti quella della sua autrice. Betty Smith trascorse la sua giovinezza a Brooklyn, perse il padre quando era una bambina, imparò ancora infante a cavarsela da sola e scoprì fin troppo presto come sopravvivere alla fame e al freddo. Betty come Francie capì fin da subito che la sua più grande possibilità di riscatto sarebbe stata l'istruzione, che la sua mente curiosa le avrebbe permesso di fuggire da un quartiere che amava ma che non le offriva la possibilità di migliorare la sua condizione sociale.
Anche se molti degli aneddoti raccontati in queste pagine parlano di degrado ed estrema povertà, la sensazione è che l'autrice guardi con nostalgia a questo periodo della sua vita, nel corso del quale conobbe la felicità autentica che deriva dalle piccole cose. Della serie "si stava meglio quando si stava peggio".
Leggendo la postfazione del romanzo non mi ha stupita apprendere che questo romanzo è tra le letture obbligatorie degli studenti americani: l'intento pedagogico è mal celato e spesso le descrizioni prolisse e minuziose del costume e delle tradizioni degli immigrati di inizio novecento fanno passare in secondo piano pensieri ed emozioni dei personaggi. Il romanzo è sentimentale ma manca di slancio e trasporto.
Non dico con questo che non mi sia piaciuto, anzi! Il periodo storico è a dir poco affascinante e Betty Smith, forte della sua esperienza di prima mano, è capace di arricchire la narrazione di dettagli e curiosità che permettono di immergersi completamente nella sua Brooklyn, colorata, sporca e caotica.
Il fedele spaccato di un'epoca che ha dato il via al mito.
Quale romanzo mi ha ricordato "Un albero cresce a Brooklyn"?
- L'evoluzione di Calpurnia di Jacqueline Kelly perché è ambientato nello stesso periodo storico, entrambe le protagoniste sono undicenni sagge, intelligenti e piene di interessi e iniziativa che compiono i primi passi per l'emancipazione della donna e la conquista dell'indipendenza.
- Il meglio della vita di Rona Jaffe per via dell'ambientazione Newyorkese e perché entrambe protagoniste trovano lavoro come lettrici... Un mio sogno che temo non realizzerò mai.
- Il meglio della vita di Rona Jaffe per via dell'ambientazione Newyorkese e perché entrambe protagoniste trovano lavoro come lettrici... Un mio sogno che temo non realizzerò mai.
Quale romanzo mi ha fatto venir voglia di leggere "Un albero cresce a Brooklyn"?
- Follie di Brooklyn di Paul Auster perché avrei voluto non dover mai lasciare questo quartiere così affascinante e pieno di vita! Devo tornarci al più presto.
E voi? Avete letto questo romanzo? Vi è piaciuto?
Aspetto il vostro parere!
Ciao
Fede
E voi? Avete letto questo romanzo? Vi è piaciuto?
Aspetto il vostro parere!
Ciao
Fede
è uno dei miei libri preferiti e credo che la principale motivazione sia nel fatto che "la me ragazzina" è molto simile, per personalità, alla piccola Francie, silenziosa, riflessiva,amante della lettura... :)
RispondiEliminaChe bello :3
RispondiEliminaNon lo conoscevo proprio!
Io invece lo possedevo da parecchio tempo e quando lo comprai ero entusiasta e intenzionata a leggerlo immediatamente! Ovviamente non lo feci ma ora ho potuto rimediare a questa mia mancanza ^^ Con il tempo tutti i classici americani saranno miei ^^
EliminaIl libro sembra interessante, in wishlist. ;)
RispondiEliminaÈ uno di quei romanzi che mi riprometto di rileggere un giorno, perché ne conservo un ricordo davvero positivo ma gran parte della storia è andata.
RispondiEliminaE adesso mi hai fatto venir voglia di leggere L'evoluzione di Calpurnia (voglia che ho fin da quando è uscito, ma non era mai stata così urgente come potrebbe diventare ora!)
"L'evoluzione di Calpurnia" sono 5 stelle piene. Il maxi argomento è praticamente lo stesso ma Kelly è stata più brava nella caratterizzazione sia della protagonista che dei suoi famigliari. Leggilo leggilo, ti piacerà moltissimo ^^
EliminaIo ho letto sia "Un albero cresce a Brooklyn"che"L'evoluzione di Calpurnia"e mi sono piaciuti entrambi ma il secondo di più!!!! :-)
RispondiEliminaCiao! Anche a me è piaciuto di più Calpurnia! Anzi, ho una voglia matta di rileggerlo ^^
RispondiEliminaL'ho appena finito di leggere, una vecchia edizione trovata x caso in una bancarella con su ancora il prezzo di 500 lire.
RispondiEliminaUn libro grandioso. Quando l'ho preso pensavo al giorno in cui ho visitato Brooklyn alla ricerca degli ambienti descritti da Paul Auster, ma anche nella speranza di incontrarlo casualmente visto che vive proprio a Brook. Il libro come bellezza e come epopea mi ha ripotiroidismo alla mente cent'anni di solitudine.
Gli altri due libri citati non li conosco ma non tardero' a leggerli.
Un libro da leggere assolutamente, cercherò anche il film.
Io ho esplorato poco Brooklyn quando andai a New York, i giorni erano pochi e le cose da fare troppo, la prossima volta di sicuro ci tornerò avendo anche impresse in mente le immagini lasciate da questo libro.
EliminaDi recente ho letto "Le ceneri di Angela" di McCourt, se non ti è ancora capitato di leggerlo te lo consiglio, ricorda molto questo libro anche se l'ambientazione è Irlandese. Buone letture!
fa schifo troppo grosso
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