lunedì 28 luglio 2014

Intervista a Roberto Alba, autore di "L'estate di Ulisse Mele" + vincitore Giveaway!!!

Buongiorno lettori! Il giveaway per vincere una copia del libro "L'estate di Ulisse Mele" si è concluso Giovedì e oggi sono finalmente in grado di dirvi chi è il fortunato vincitore!!! Ma prima potrete leggere l'intervista fatta all'autore con le domande pensate da VOI!!! Ne è venuta fuori una cosina molto interessante... Qualche notizia sul libro e si parte, tanti complimenti al vincitore!






Titolo: L'estate di Ulisse Mele
Autore: Roberto Alba
Prezzo: 14,50€
Pagine: 208
Data di pubblicazione: Giugno 2014
Edito: Piemme
Collana: Open
Scheda del libro: 






Trama:

Una casa in cima a una collina di terra e sassi, nel cuore della Sardegna rurale. È qui che Ulisse vive insieme alla sua famiglia. Ha quasi nove anni e non sopporta la parola che la gente usa per spiegare il suo problema: sordomuto. Lo fa sembrare handicappato, invece lui è solo sordo, capisce tutto benissimo e a scuola è il più bravo. Un genio. E infatti suo papà non lo prende mai a cinghiate come invece fa con Betta e Dede, che saranno anche più grandi, ma si comportano sempre da perfetti sprovveduti. Neppure lui però immagina che andare al mare di nascosto in una torrida mattina di luglio possa essere la cosa più stupida che quei due abbiano mai fatto. Fino a quando il fratello Dede torna a casa da solo, e della sorella non c’è più traccia.
Da quel momento la vita della sua famiglia è sconvolta. E mentre gli adulti cercano risposte, Ulisse ha occhi ben aperti su quel che gli accade intorno. Per lui, la scoperta della verità sarà un ingresso forzato nel mondo dei grandi.

La mia recensione la trovate QUI


INTERVISTA ALL'AUTORE ROBERTO ALBA



A cosa ti sei ispirato per la scrittura di questo libro? Non so a un bambino che è un po' come Ulisse o a una storia simile che ti è rimasta magari impressa? :) (domanda pensata da Lady Debora)

Mi sono ispirato al “dolore”, mi sono chiesto come le persone possano reagire alla perdita. Credo che sopravvivere ai propri figli sia un dolore senza confini. Il romanzo ha un punto di vista molto particolare. Tutto è osservato dall'innocente sguardo del piccolo Ulisse. Lui racconta, descrive quello che lui e la sua famiglia vivono in un tragico momento. Il comportamento di Ulisse non è solo il frutto di una trasposizione personale del mio sentire, ma è anche un'analisi psicologica discussa con chi lavora nel campo dell'infanzia e si trova a dare supporto a nuclei famigliari che subiscono traumi rilevanti. Ma non bisogna considerare il romanzo “una tragedia senza fine”, il romanzo è la storia di una speranza, di una famiglia forte, i bambini reagiscono alle avversità in modo disarmante e Ulisse in questo è assolutamente geniale :D


Perchè proprio sordo? E come fa a sapere quello che prova Ulisse? (domanda pensata da Stefania Rotta)

La sordità di Ulisse mi ha permesso di farlo concentrare non sulle parole ma sui fatti, sugli sguardi, su ciò che accade e non su ciò che si racconta. Molto spesso le parole che ascoltiamo non corrispondono a verità, sono il frutto di un compromesso su ciò che dobbiamo dire e su ciò che realmente pensiamo, solo i nostri occhi, la nostra mimica, i nostri lineamenti, le smorfie, tradiscono i nostri veri sentimenti. La sordità di Ulisse fa si che lui abbia acquisito la capacità di leggere le persone per quello che sono realmente non per quello che dicono!


Poniti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere. (domanda pensata da lucrezia S.)

Simpatica richiesta. Domanda: È faticoso scrivere?
Sì, è faticoso. Le fatiche sono due. La prima, la peggiore, trovare una storia che mi dia il piacere di sognarla. La seconda è trasformarla in una storia scritta, fatti di pensieri, di personaggi che non devono essere banali.


Il bambino -Ulisse- ha lo stesso nome dell'eroe greco i due hanno in comune la fame di sapere. Ci sono altri tratti che caratterizzano entrambi o sono solo casualità, queste somiglianze? (domanda pensata da Francy NeverSayBook)

La fame di sapere, di conoscere di esplorare è solo un piccolo aspetto che lega il personaggio mitologico di Omero al piccolo Ulisse del romanzo. L'Ulisse omerico, durante il suo peregrinare per ritornare nella sua Itaca ha dovuto affrontare dure prove e tra queste quella non meno terribile delle sirene. Le parole ingannano, le parole distolgono dalla meta e dalla verità, e Ulisse le affronta ordinado al suo equipaggio di tapparsi le orecchie mentre lui veniva legato perché voleva sentire, voleva conoscere la menzogna ma non cedere alle sue lusinghe.
Non cedere alle lusinghe delle parole... Il mio piccolo Ulisse Mele non può ascoltare le parole degli uomini, non può essere corrotto.


Qual è il libro che "ti ha cambiato la vita" e che consiglieresti di leggere. (domanda pensata da Giovanni Pasciottano)

Ci sono due libri che mi hanno “cambiato la vita”. Uno è pinocchio, non c'è storia più triste, in realtà quel lieto fine è una tragedia. Da burattino diventa bambino. Da burattino libero a bambino inchiodato alle regole di una società. Adesso sei come noi e farai come noi, studierai, lavorerai, metterai al mondo dei figli e creperai. Da burattino sarebbe stato eterno, o forse NO! Collodi doveva scrivere la storia al contrario, da bambino in carne e ossa a burattino.
Il secondo romanzo e Moby Dick, ho scoperto che il mondo era un'altra cosa, avevo 14 anni. Non è solo la storia di una Balena e della sua caccia a opera del capitano Achab, è qualcosa di più.


Se dovessero scrivere un libro con lei come protagonista, in che genere si vedrebbe e con quali caratteristiche fisiche e caratteriali? (le sue o diverse). (domanda pensata da Viviana Calabria)

Se fossi il protagonista di un libro sarei tutti i miei personaggi. Un po' gialli, un po' noir, e un po' fantascientifici. Non mi dispiacerebbe essere “La cosa” dei fantastici quattro...


C'è qualche aneddoto della tua vita che hai narrato in questo libro? qualche vicenda vissuta dai tuo protagonisti, qualche sensazione ed emozione provata dai protagonisti che in realtà hai vissuto e provato anche tu nella vita reale? (domanda pensata da Maria Petrillo)

Alcuni degli aneddoti e di fatti che racconta Ulisse appartengono alla mia infanzia.
“Una volta mi credevano morto, è successo due estati fa. Dove mio padre mette la macchina, sotto la tettoia vicino a casa, sistema anche le fascine e la legna per l’inverno; io giocavo con degli aeroplani di carta, li incendiavo con i fiammiferi e cadevano sulle cataste abbattuti dalla contraerea nemica. Ta, ta, ta, ta, ta! Ha preso fuoco tutto e per poco non bruciavo anche la casa.
Mi hanno cercato in ogni posto, avevano pensato che fossi rimasto bruciato vivo tra le fiamme. Poi mi ha trovato papà”.


Qual è la domanda che odia di più e che invece le spingono spesso e volentieri? (domanda pensata da Miriam Moretti)

Qual è il prossimo romanzo che uscirà?
Questa per me è una domanda folle heheheheheh. Manco avete letto questo e vi preoccupate di quello che non ho ancora scritto?


Roberto come parlano gli occhi di un bambino? (domanda pensata da Rosaria Grisiglione)

Parlano con la luce del desiderio. Brillano quando sono felici e sono umidi quando sono tristi.


Come mai hai scelto di narrare una storia così delicata e triste - personalmente pensando a quante ragazzine scompaiono oggi non posso che pensare a una storia simile in questi termini anche se non ho ancora avuto il piacere di leggere il libro - dal punto di vista di un bambino di nove anni? Perché il compito della narrazione è stato affidato proprio al piccolo e speciale Ulisse e non a un classico poliziotto o genitore? (domanda pensata da daydream)

A questa domanda ho in parte risposto in precedenza (Francy NeverSayBook) . Questa storia narrata da un adulto avrebbe avuto il difetto della “parola”. Volevo che il lettore provasse il piacere del silenzio del piccolo Ulisse, provasse a leggere i fatti dallo sguardo innocente di un bambino. Raccontare la verità è solo una bugia meno bugiarda di un'altra. Ulisse ci da risposte ma noi, come sono sicuro accadrà a ciascun lettore del mio romanzo, filtrerà la soluzione degli eventi secondo la propria “disponibilità culturale”. Ritengo che il romanzo sia un esperimento felicemente riuscito. Ognuno di voi avrà il suo colpevole, ma solo Ulisse, solo chi si lascerà andare al bambino che c'è in lui avrà il piacere di comprendere la verità.


Con quale animo ci si predispone a scrivere un romanzo noir i cui protagonisti sono dei bambini? Come ci si protegge dalle emozioni negative e amplificate che si stanno per vivere? Perché immagino che anche chi scrive, anche se è colui che detiene i fili della storia, provi delle emozioni. (domanda pensata da Francesca)

Non ci si protegge dalle emozioni. Mi ci butto dentro come un pazzo assetato, avido. Mi lascio andare. Rido e piango. Mi lascio trasportare totalmente dalla storia, dai personaggi. C'è una pagina nel romanzo che mi fa piangere, sempre. Quando l'ho scritta e ogni volta che la rileggo. Non so quale sia il motivo, ma la lettera che la sorella dedica al fratello ha in sé il seme del perdono e dell'amore incondizionato...


I personaggi di un delitto di ambiente domestico, sembrano apparentati , se non ispirati , ai fatti di Avetrana? (domanda pensata da simonetta vernia)

Il romanzo si ispira alla cronaca, è un fatto di cronaca. Avetrana è indubbiamente il caso che è apparentemente più assoggettabile al romanzo, ma è riduttivo considerarlo come fonte ispiratrice. La vicenda narrata è totalmente diversa. Il nocciolo del romanzo è la famiglia, come vive una famiglia destinataria di una tragedia e di una colpa!


Quando eri bambino come andavi a scuola? e cosa volevi fare da grande? ti piaceva scrivere già o non immaginavi di diventare scrittore"? :) (domanda pensata da Marialice Pompilii)

Da bambino andavo a scuola a piedi, senza mamma o papà. Erano altri tempi. Volevo fare l'astronauta, per seconda scelta il pilota oppure lo scienziato. Invece insegno informatica e farlo mi diverte. Mi piaceva scrivere, inventare storie. Quando mio padre si regalò la cinepresa super 8, ho iniziato a scrivere dei piccoli copioni per girare dei micro film di tre minuti (allora ci volevano 20.000 lire). Mi sono divertito troppo. All'età di 14 anni ho rubato la seicento di mia zia per girare una scena, eheheheheheheh.


Alcuni aspetti della Sua vita personale, come il legame con la Sua terra, sembrano essere dei riferimenti a cui non rinuncia nello sviluppo delle Sue opere. In che modo la Sua passione per la musica le influenza? (domanda pensata da Claudia)

Amo la mia terra, ma amo il mondo. Ho un cugino che ha messo piede su ogni continente. Quando lui mi racconta dei suoi viaggi capisco quanto a volte, e troppo spesso, siamo provinciali nel ritenere il nostro orto migliore di quello degli altri. Conoscere è la vera risposta ai nostri dubbi. Il primo romanzo “La spiaggia delle anime” è ambientato in Grecia... Ma su tutto c'è la musica. Le prime cose che ho scritto sono parole con le note. Per chi desidera ascoltare le mie strimpellate di un po' di tempo fa può collegarsi qui (non mi ritenete responsabile di possibili danni collaterali) http://player.zimbalam.com/player/3610150269317/6/black/1/0/1/it/


Perché dovrei leggere il suo libro? (domanda pensata da irene militello)

In realtà non c'è un perché. Quando decido di leggere un libro sono mosso dalla curiosità della storia, dai personaggi. Io scrivo le storie che leggerei.


E ORA LA VINCITRICE!!!


Se tu fossi un bambino sordomuto, come il protagonista del tuo romanzo, cosa sacrificheresti in cambio per avere una vita normale senza nessun tipo di handicap? (domanda pensata da fraghi88)

È proprio questo il senso del romanzo. Non c'è niente da sacrificare per il “dono” che ha Ulisse. I “normali” hanno la presunzione di ritenere sfigati i diversi. Accettarci per quello che si è significa accettare gli altri. È quando non accettiamo noi stessi che ricerchiamo nel diverso l'infelicità.
“Una vecchia signora con un cappello che sembrava afflosciarsi sulla testa come una cacca di cavallo, disse rivolta a mamma: «Questo è Ulisse, vero? Il bambino malato. Quanto mi dispiace».
Ecco la ragione per cui mi arrabbio moltissimo e posso commettere qualsiasi cosa senza una ragione precisa. Io malato? Uno con il mio segreto è una persona malata? Mi sono fatto la pipì addosso. I pantaloni si sono bagnati lungo una delle gambe e sotto i miei piedi si è formata una piccola chiazza.
In quel momento vidi che nel soggiorno tutti avevano smesso di muovere le labbra: avevo cento occhi puntati su di me e guardare le loro facce non era una bella cosa.
«Che fai Ulisse!» disse mamma facendo gli occhi cattivi.
Io non volevo rispondere. Guardando negli occhi quella vecchia le ho fatto un segno brutto: il cazzo con il dito medio.
Questa volta la parola l’ho scritta perché l’ho detta io e quella signora, l’unica sorella di mio padre resuscitata chissà da quale cimitero, non si meritava niente di diverso.
«Ulisse!» mi disse la mamma e poi rivolta a quella signora, zia Ninnetta, puntualizzò: «Non devi dire queste cose di mio figlio. Ulisse è un bambino normalissimo».”


Tanti complimenti a fraghi88 che con la sua domanda ha colpito nel segno!! E anche a tutti gli altri che, con le loro domande, hanno dato la possibilità a Roberto Alba di raccontare tante cose di sé, del suo romanzo e anche del piccolo Ulisse Mele.
Spero che anche chi non ha vinto in futuro abbia l'opportunità di leggere ed emozionarsi con questa bella storia! Alla prossima ;)

Fede

4 commenti:

  1. grazie sono felicissima, ringrazio sentitamente l'autore per aver scelto la mia domanda, anche se non ho ancora letto il libro, leggendone la breve trama mi è venuto spontaneo questo mio interrogativo...e sono assolutamente d'accordo sulla risposta che ha dato.
    Sono convinta che le persone che posseggono un handicap, sono proprio quelle da cui le persone normali posso imparare molto dalla vita per migliorare noi stessi e gli altri! ti invio i miei dati e quando lo avrò letto sicuramente farò avere la mia recensione all'autore ;) grz ancora

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  2. La domanda vincitrice è meravigliosa *--* ringrazio l'autore per essere stato così gentile da rispondere alle nostre curiosità :P

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  3. Ne è venuta fuori una bella intervista! Complimenti a Fraghi :D

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