martedì 29 gennaio 2013

"Io leggo italiano" premio n.3: "Le affinità alchemiche" di Gaia Coltorti


Buonasera! Eccomi a presentarvi un altro regalino, offerto dalla Casa Editrice Mondadori! Si tratta di un romanzo "difficile" che parla di un amore che va contro la morale comune, personalmente trovo il tema centrale della storia sconvolgente e sono davvero curiosa di scoprire coma la giovanissima autrice ha pensato di affrontarlo.

Nel lasciarvi alla scheda del libro vi ricordo che le iscrizioni alla sfida sono sempre aperte! Leggete il REGOLAMENTO e se siete interessati scrivete semplicemente "Partecipo" e i vostri dati. Più saremo a leggere italiano questo 2013 meglio sarà! Per scoprire tutti i premi in palio andate QUA, anche se tante sorprese devono ancora essere svelate.








Titolo: Le affinità alchemiche
Autore: Gaia Coltorti
Prezzo: 15,00€
Pagine: 357
Data di pubblicazione: Gennaio 2013
Editore: Mondadori
Scheda aNobii del libro: 








Trama:

Giovanni ha diciotto anni, trascorsi quasi tutti a Verona, dove è nato. Una vita tranquilla, qualche amico e, ogni giorno, i lunghi allenamenti in piscina per prepararsi alle gare. Anche a casa regna la quiete: Giovanni vive solo con suo padre, notaio, in quel genere di grande appartamento abitato da due uomini che ogni donna può immaginarsi. Selvaggia ha diciotto anni, molte amiche e diversi spasimanti, vive sul mare e assapora l'estate appena iniziata quando sua madre le sconvolge la vita: si trasferiranno per ragioni di lavoro. Selvaggia cambierà scuola, dovrà ricominciare tutto da capo e lo dovrà fare a Verona, la città dove è nata e da cui proprio la mamma, tanti anni prima, l'aveva portata via, separandola dal padre e dal fratello gemello. Quando Selvaggia varca per la prima volta la soglia della nuova casa, Giovanni è rintanato in camera sua. Gli basta la voce di lei per capire che nulla sarà più come prima. Giovanni scopre quella voce come un regalo, ma al tempo stesso la riconosce, è un suono che vive da sempre dentro di lui: Selvaggia, la sorella perduta, è tornata nella sua vita, per sempre. Lei a Verona non conosce nessuno: solo Johnny - come lo ha subito ribattezzato - può farle da guida e tenerle compagnia nei tre lunghi mesi che devono trascorrere prima della ripresa scolastica. Selvaggia è bellissima, piena di fascino ma anche capricciosa fino allo sfinimento, croce e delizia per il fratello ritrovato. Presto tra i due si sprigiona un'elettricità, un magnetismo, un'affinità...


L'autrice:

Gaia Coltorti, vent'anni, è nata a Jesi e ora vive a Roma dove studia Lingue e letterature straniere.
Le affinità alchemiche è il suo primo romanzo, i cui diritti sono già stati venduti in otto Paesi oltre all'Italia.


La pagina facebook del libro --> http://www.facebook.com/leAffinitaAlchemiche


Che vene pare, vi intriga?
Ciao

7 commenti:

  1. Ho letto la recensione sul blog di Mik! Sembra carino non mi dispiacerebbe leggerlo :)

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  2. se la sfida non fosse già abbastanza allettante perchè interessantissima, con questi premi ci dai un ulteriore sprone! ahah :D

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  3. Questo mi incuriosisce, soprattutto perchè ho letto che l'autrice ha mandato un manoscritto alla Mondadori, alla vecchia maniera, insomma!
    Grazie che metti a disposizione questi bei libri!

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  4. Mi fa piacere che i premi vi piacciano! Bè, dovrete tirare avanti un anno, qualche incentivo ci vuole!!!!

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  5. Ho terminato la lettura del romanzo e non posso fare a meno di sottolineare che lo trovo logorroico ed altisonante, con uno stile lezioso ed ostentato, appesantito ed infiocchettato. Una storiella tediosa e pedestre, agghindata con tono, anzi contaminazioni letterarie e rimaneggiata dagli abili dottori del marketing di Mondadaori per soddisfare un certo pubblico adolescente autoreferenziale e scopofilo.

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  6. Per me, “Le affinità alchemiche” rappresenta tutto ciò che è fare narrativa romanzesca. Tutto ciò che vorrei fare io, mettendo mano a un romanzo.
    Vorrebbe anche suggerire al pubblico, credo, alcune idee su come il romanzo stesso svolga scopertamente la sua trama davanti a chi legge. Fare in modo che l’eventuale lettore sia perfettamente consapevole dell’effetto che il romanzo ha su di lui mentre gli prende vita avanti agli occhi.
    Circa a metà dei Novanta, nel corso di un anno di ricerche il regista Baz Luhrmann scoprì che quasi tutte le versioni cinematografiche di Shakespeare si basavano su una versione ottocentesca – ovvero pronuncia affettata e calzamaglie: «Cos’è? Qual luce, appare alla finestra?» Ebbene, adesso Luhrmann intendeva confrontarsi con una specie d’interpretazione elisabettiana di Shakespeare.
    Il bello di quegli spettacoli antichi di secoli, era che mischiavano tutti i generi, dalla commedia più scurrile, sul genere Tutti pazzi per Mary, alla tragedia più classica tipo Titanic, il tutto in un unico spettacolo. Probabilmente Shakespeare avrebbe ambientato Tutti pazzi per Mary sul Titanic – dirà Luhrmann un paio d’anni dopo la realizzazione del suo “Romeo + Giulietta” – poiché “Il Bardo” non faceva distinzioni, e mischiava commedia volgare, tragedia classica, violenza, azione e musica popolare… Tutti i generi, all’interno di un solo spettacolo.
    Oggi, a diciassette anni dall’innovativo progetto di Luhrmann, il merito impareggiabile di Gaia Coltorti e del suo romanzo “Le affinità alchemiche”, brilla in chiara luce e riposa nell’aver posto in campo un’interpretazione tutta contemporanea e nel contempo mirabilmente tardo-adolescenziale di Shakespeare (e del tragicissimo quasi-coevo John Ford). Senza spadaccini né cavalli, ovvio. Però con dentro tutto il post-Freud che era possibile.
    Il risultato, è un capolavoro che lascia senza respiro. Una specie di roccia misteriosa destinata a durare.

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    1. Quando lo avrò letto potrò dire cosa ci ho visto io, per ora non posso sbilanciarmi quanto te ^_^
      Ciao

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