venerdì 22 febbraio 2013

Recensione: "Il segno dell'untore" di Franco Forte






Titolo: Il segno dell'untore
Autore: Franco Forte
Prezzo: 10,50€
Pagine: 340
Data di pubblicazione: Gennaio 2013
Editore: Mondadori
Collana: Best Sellers
Scheda aNobii del libro: 
Voto in stelline: quasi 4





Trama:

Milano, anno del Signore 1576. Sono giorni oscuri quelli che sommergono la capitale del Ducato. La peste bubbonica è al suo culmine, il Lazzaretto Maggiore rigurgita di ammalati, i monatti stentano a raccogliere i morti. L’aria è un miasma opaco per il fumo dei roghi accesi ovunque. In questo scenario spettrale il notaio criminale Niccolò Taverna viene convocato dal capitano di Giustizia per risolvere un difficile caso di omicidio. La vittima è Bernardino da Savona, commissario della Santa Inquisizione che aveva il compito di far valere le decisioni della Corona di Spagna sul suolo del Ducato di Milano. Bernardino aveva ricevuto l’incarico di occuparsi degli ordini ecclesiastici in odore di eresia, come quello misterioso degli Umiliati, messi al bando dall’arcivescovo Carlo Borromeo e desiderosi di vendetta. Contemporaneamente, Niccolò Taverna deve riuscire a individuare il responsabile del furto del Candelabro del Cellini trafugato dal Duomo di Milano. Ma ben presto si accorge che sta seguendo una pista sbagliata perché un altro oggetto, ben più prezioso, è stato sottratto… Nella Milano piagata dalla peste e su cui grava l’incubo della Santa Inquisizione, Taverna deve fare appello a tutte le sue sorprendenti capacità investigative per venire a capo di questi casi che rischiano di compromettere la sua carriera e la sua stessa incolumità, ma che conducono anche sul suo cammino la giovane e intrigante Isabella, nei cui occhi Niccolò ha l’impressione di annegare.


cosa penso del libro:

Erano anni che non leggevo un romanzo storico ambientato così indietro del tempo, da quando abbandonai definitivamente Ken Follett e Valerio Massimo Manfredi. 
Anche per questo motivo l'ho apprezzato così tanto, credo.
Il romanzo è essenzialmente un giallo, la particolarità è che il nostro investigatore si muove in un contesto storico piuttosto particolare, ovvero la Milano della fine del Sedicesimo secolo. L'allora capitale è tormentata dalla peste, è soggiogata dagli spagnoli e terrorizzata dalla Santa Inquisizione. 
In questo scontro tra potere secolare e potere temporale agisce il notaio criminale Niccolò Taverna.
In un mondo in cui non esistono ancora analisi del DNA e rilevazioni delle impronte digitali, dove il potente ha sempre ragione e uno sbaglio può costare la vita, Niccolò Taverna deve affidarsi solo al suo intuito per scovare l'assassino di una personalità molto importante. 
E' stato interessante seguire la sua indagine, lunga un giorno, attraverso i vicoli di Milano, tra indizi difficili da interpretare e interrogatori a informatori recalcitranti.
Io non sono una gran conoscitrice della storia, ma sono propensa a pensare che la ricostruzione storica dell'autore sia credibile e di sicuro interessante, soprattutto la parte riguardante i lazzareti e la peste.
In questa storia così maschile c'è anche un personaggio femminile, al solito una ragazza bellissima e sfrontata. Non so quanto sia verosimile, ma di sicuro ispira molta simpatia.
Il giallo è ben studiato, e lo è anche la risoluzione del caso, ogni tassello va al suo posto con facilità e senza sbavature evidenti.
Di sicuro ci saranno altri romanzi che avranno come protagonista il notaio criminale Niccolò Taverna, e già nell'epilogo abbiamo un assaggio di quale sarà il prossimo assassino che dovrà catturare, niente meno che un serial killer cinquecentesco! Non vedo l'ora! Giallo storico super consigliato.


Giudizio finale espresso con una bocca affamata:

Possiedo una collezione di bocche abbastanza vasta, non so neanche spiegarmi in perchè, semplicemente mi piacevano e le ho salvate in una cartella. Comunque dato che, com'è ovvio, non ho mai avuto occasione di utilizzarle, ma le trovo tutt'ora molto belle ed espressive, ho pensato che potessero tornar utili per sintetizzare il mio pensiero sul singolo libro. Ci provo!
La bocca adatta a "Il segno dell'untore" è questa:


Da tanto non leggevo un romanzo ambientato così indietro nel tempo! Non che ne avessi nostalgia, ma è stato comunque bello leggere ancora di come le persone vivevano con poco, spesso nello sporco, senza alcun lusso. Mi immagino sempre che ogni cosa fosse grigia e ruvida a quei tempi. Ma il bello c'era anche allora ovviamente, bastava sapere dove guardare (di solito nelle case dei ricchi). Comunque cambiare ogni tanto male non fa.


Che ne pensate di questo romanzo, vi incuriosisce?
Voi leggete romanzi e gialli storici in genere?
Spero che "Il segno dell'untore" sia nelle vostre liste desideri dato che è uno dei libri in palio per la sfida "Io leggo italiano"! Presto la scheda completa del libro
Ciao!
Fede

1 commento:

  1. Brava come sempre nelle recensioni!!!adoro i thriller!!! spero di riuscire a leggerlo!!!

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